ASCOLI PICENO – Le Marche in passerella a Roma con le creazioni sartoriali del maestro Franco Mariani, titolare dell’omonimo Atelier ad Ascoli Piceno. Rappresenterà la nostra regione alla sfilata organizzata dall’Accademia Nazionale dei Sartori che si terrà domani, sabato 17 settembre, nella Capitale, in piazza del Campidoglio.
Mariani vanta un’esperienza pluriennale nella creazione di abiti da cerimonia e in generale di abiti su misura. Da giovanissimo ha raggiunto importanti successi che lo hanno consacrato ad artista di livello mondiale, come le Forbici d’Oro e il premio Amilcare Minnucci. Oltre ai corsi da anatomista, il maestro ha anche conseguito un diploma di taglio presso la famosa scuola torinese Ligas. Ha partecipato a prestigiose sfilate; è presidente del Gruppo Sarti Piceni e membro dell’Accademia Nazionale dei Sartori; partecipa a meeting internazionali della moda nonché ai Congressi Mondiali della Sartoria su misura. All’evento del 2015 a Tampere, in Finlandia, Mariani è risultato il primo sarto marchigiano a partecipare a un evento di tale livello.
Maestro Mariani è la prima volta che partecipa a questo importante evento?
«No, non è la prima volta. Partecipo da quando, nel ’75, ho vinto il concorso giovani sarti e da sempre rappresento le Marche. Ogni anno l’Accademia organizza grandi sfilate nei luoghi più belli di Roma».
Che cosa significa partecipare a una sfilata così importante e, soprattutto, in rappresentanza delle Marche?
«Per me è una grandissima soddisfazione perché all’evento partecipano i sarti più bravi di Italia. La sfilata è anche una bella vetrina per le mie creazioni sartoriali».
Quali creazioni porterà in passerella?
«Porterò due abiti: un abito doppio petto a sei bottoni e uno smoking».
Lei ha votato la sua vita alla sartoria… Che cosa c’è dietro la creazione di un abito su misura?
«Sicuramente c’è tanto lavoro. Un lavoro che alla fine regala grandi soddisfazioni. Fare un abito su misura è un’arte, è un’opera realizzata tutta a mano. Nel mio atelier ho due ragazzi, ma purtroppo oggi sono pochi i giovani che vogliono imparare questo mestiere bellissimo».
Che cosa rende uniche le sue creazioni?
«Gli abiti che realizzo devono essere una seconda pelle, non si devono sentire addosso. Sono personalizzati e in linea con la moda del momento. Non si trovano nei negozi dove ormai ci sono solo capi sintetici e adesivati. I miei clienti, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, quando vedono l’abito finito rimangono a bocca aperta».