«Stiamo lavorando a un bando a fondo perduto per rimborsare le spese e gli investimenti fatti dagli operatori del settore per l’emergenza Covid». Lo ha annunciato l’assessore della Regione Marche alle attività produttive Manuela Bora durante una video-conferenza con i rappresentanti del settore benessere – che comprende estetisti, parrucchieri ma anche tatuatori e altre realtà – organizzata da Confartigianato.
Lo scorso 8 maggio, in due saloni di parrucchiere ed estetiste di Ancona, si sono svolte le prove per decidere in merito alla riapertura anticipata degli operatori del settore che, salvo colpi di scena, dovrebbe avvenire lunedì 18 maggio. Al test dell’8 maggio hanno partecipato il governatore Luca Ceriscioli, l’assessore regionale alle attività produttive Manuela Bora e il direttore dell’Asur Nadia Storti.
Questo pomeriggio l’assessore Bora, insieme ai vertici di Confartigianato, ha incontrato parrucchieri ed estetisti della regione in una video-conferenza pensata dall’associazione di categoria di Fermo-Macerata-Ascoli Piceno. Presenti il segretario regionale di Confartigianato Giorgio Cippitelli, il presidente Renzo Leonori, il responsabile del servizio sviluppo e categorie Pacifico Berrè, il presidente regionale degli acconciatori Rossano Trobbiani e la responsabile di Confartigianato benessere Eleonora D’Angelantonio.
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I vertici dell’associazione di categoria hanno ringraziato l’assessore per l’impegno profuso in questi giorni a favore di una ripartenza anticipata nella regione. «Il Paese ha necessità di ripartire e ci sono 12 mila imprese nelle Marche ferme da due mesi che non hanno alcun tipo di entrate – le parole del presidente Leonori -. Il presidente Ceriscioli e tutta la sua Giunta si sono presi la responsabilità di questa apertura anticipata anche con il tentativo di creare un minore danno economico ma anche umano alle imprese e per questo li ringraziamo. Ovviamente nello stesso senso mi rivolgo agli operatori del settore che devono essere i primi a dover lavorare in sicurezza per scongiurare un ritorno del contagio; possiamo rappresentare un esempio per tutta l’Italia».
«La Regione già da aprile ha cercato di proporre al Governo delle aperture anticipate come ad esempio quelle che riguardavano le aziende del settore calzaturiero ma purtroppo il Governo non si è mai voluto confrontare con noi su un’apertura differenziata a livello regionale – ha spiegato l’assessore Bora -. Ci siamo quindi incontrati con le associazioni di categoria e con l’ufficio igiene per provare a mettere nero su bianco delle proposte e abbiamo dato vita alla simulazione che si è svolta l’8 maggio e che è stata superata in modo molto positivo».
«L’ufficialità da parte del Governo arriverà venerdì ma noi siamo molto ottimisti perché la nostra regione risponde in modo ottimale ai tre requisiti richiesti: l’indice di contagio basso, l’approvazione dei protocolli e il numero basso di posti in terapia intensiva – ha spiegato l’assessore regionale -. I protocolli non possono andare in contrasto con le linee Inail ed è possibile che alcuni elementi marginali siano modificati ma il lavoro fatto fino ad ora va rivendicato perché se le riaperture saranno possibili sarà grazie al fatto che abbiamo incalzato il Governo sulla verifica delle condizioni di sicurezza. E poi non possono essere condivise nuove linee guida venerdì sera per riaprire lunedì perché non ci sarebbe il corretto tempo per la formazione e per l’informazione».
«Sono convinta che riapriremo all’insegna della sicurezza e siamo felici di poter vedere un Paese che riparte – ha concluso Bora anticipando un’importante notizia -. La collega Loretta Bravi proprio in questo momento sta preparando un bando che rimborserà a fondo perduto tutte le spese e gli investimenti che saranno fatti dagli operatori del settore per fronteggiare l’emergenza Covid nei loro esercizi commerciali perché crediamo che non debbano essere né le titolari né le clienti finali a farsi carico di queste spese».
I partecipanti alla riunione sono poi andati nello specifico delle varie direttive del protocollo della Regione grazie alla disponibilità del dottor Pietro Talarico, uno dei redattori del documento. «La distanza sociale e interpersonale, l’uso di mascherine e guanti monouso o quello di pannelli in plexiglass sono alla base delle misure che, ricordiamo, sono sempre volte alla sicurezza propria e del cliente: dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per prevenire il contagio, questa è la regola base insieme all’affidarsi al buonsenso del padre di famiglia – ha commentato Talarico -. Ricordiamo poi che una sola persona deve essere addetta a servire e seguire il cliente».
«Nei centri estetici la sanificazione e la sterilizzazione saranno e prerequisiti base per l’operatore e per il cliente – ha aggiunto la D’Angelantonio -. Quando si effettueranno trattamenti a ridotta distanza o addirittura sulla pelle della cliente dovranno essere utilizzati, oltre alle mascherine, anche gli occhiali».
Le ha fatto eco anche Sonia Fontana, dirigente medico dell’Asur. «Le fasi di lavoro che non consentono alla cliente di indossare la mascherina prevedono che l’operatrice indossi i dispositivi Ffp2 o Ffp3, possibilmente senza valvola – ha spiegato -. In questo contesto è importante la pulizia del locale e l’areazione; quindi è fondamentale tenere sempre aperte le finestre e spegnere gli impianti di condizionamento. Gli spogliatoi dovranno essere utilizzati con un ingresso contingentato e ogni dipendente dovrà avere un proprio armadietto personale. Lo stesso vale per i tatuatori dato che lavorano proprio con la pelle delle persone; la regola base è quella di cercare di ridurre al minimo il rischio di contagio».