ASCOLI PICENO – Nel mese di maggio personale della Squadra Mobile della Questura di Ascoli Piceno, ha tratto in arresto un 35enne residente nella provincia di Ascoli Piceno per il reato di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Su richiesta della Procura della Repubblica, dopo l’interrogatorio di garanzia, l’arresto veniva convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari e veniva applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Già da qualche giorno prima dell’arresto, gli operatori della Squadra Mobile della Questura di Ascoli Piceno erano sulle tracce di un individuo sospettato di vendere sostanze stupefacenti di vario tipo. Attraverso l’elaborazione degli elementi investigativi raccolti, si riusciva a risalire ad un giovane gravemente indiziato di essere dedito non solo allo spaccio di sostanze stupefacenti ma anche alla loro produzione. Al riguardo venivano predisposti particolari e mirati servizi finalizzati all’osservazione e al pedinamento dell’interessato. Questi servizi permettevano di constatare un incontro presso l’abitazione del trentacinquenne con un uomo con modalità che lasciavano presupporre l’avvenuta cessione di sostanza stupefacente. Il controllo immediato effettuato permetteva di ritrovare in possesso di quest’ultimo 80 grammi di marijuana all’interno di 3 distinte buste.
Nel prosieguo dell’attività di polizia giudiziaria veniva rinvenuta nella disponibilità del trentacinquenne ascolano ulteriore sostanza stupefacente della stessa natura per un peso di oltre 330 grammi, nonché di altre sostanze stupefacenti di vario genere come 5 grammi di hashish, 10 grammi di cocaina e ulteriori 3 grammi di sostanza gelatinosa positiva ai cannabinoidi.
Oltre alla grande varietà di sostanze stupefacenti rinvenute, gli operatori della Squadra Mobile della Questura di Ascoli Piceno riuscivano a rinvenire all’interno dell’abitazione del trentacinquenne anche due serre perfettamente funzionanti e complete di impianto di areazione, ventilazione e lampade di riscaldamento. Attrezzatura che consentiva al soggetto tratto in arresto di prodursi in maniera autonoma sostanza stupefacente di tipo marijuana che poi successivamente sarebbe stata immessa nelle piazze di spaccio. Difatti, oltre alle sostanze stupefacenti sopra elencate, gli investigatori riuscivano a recuperare anche un totale di 19 piante di marijuana in perfetta fase vegetativa. L’attività del personale della Squadra Mobile non si esauriva con quanto già descritto, ma grazie alla loro eccellente professionalità nonché ad un non comune spirito d’iniziativa, sequestravano 7 sigarette elettroniche che agli occhi di molti sarebbero apparse inosservate. Le successive analisi forensi eseguite presso il Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Ancona consentivano di verificare che il liquido presente all’interno di ognuna di esse è risultato positivo al Delta 9 – Tetraidrocannabinolo con un elevatissimo contenuto di THC, variabile tra il 86% e il 99%. In considerazione di quanto emerso, il G.I.P.S. di Ancona riferiva che gli oggetti da loro analizzati rappresentavano di fatto il primo caso emerso in tutta la regione Marche e probabilmente a livello nazionale rappresentava un evento raro.
Considerata l’eccezionalità del rinvenimento, nonché la loro pericolosità nell’attuale contesto sociale nazionale, il G.I.P.S. di Ancona, su nulla osta della competente A.G., si adoperava per l’inserimento dei sopra indicati dati nel Sistema Nazionale di Allerta Precoce (S.N.A.P.), che rappresenta una rete di laboratori di polizia scientifica e tossicologia clinico-forense, nonché di centri antiveleno, in grado di individuare tempestivamente su tutto il territorio nazionale i fenomeni potenzialmente pericolosi per la salute pubblica correlati alla comparsa di nuove sostanze psicoattive e alle nuove modalità di consumo di sostanze stupefacenti classiche. Si tratta di dispositivi che si stanno diffondendo quale alternativa ai classici spinelli di hashish che, a differenza di questi ultimi, sono già pronti all’uso con un elevatissimo tenore di principio psicoattivo e quindi con una notevole capacità drogante. La particolarità delle svapo rinvenute è dettata dal fatto che le stesse non richiedono particolari tecniche di occultamento e sono da considerarsi verosimilmente pericolose e nocive per la salute dei consumatori poiché contengono un’elevata dose di principio attivo che, se assunto anche in modeste quantità, potrebbe provocare gli stessi effetti di un intero spinello perché sono di fatto vere e proprie “bombe droganti”.
Un’ulteriore elemento che detta allarme nel tessuto sociale è costituito dal fatto che il liquido all’interno delle predette svapo-pen emana aromi diversi dal classico odore derivato dalla combustione dei cannabinoidi e derivati, infatti i predetti dispositivi sono realizzati ai più svariati gusti come i classici aromi fruttati presenti in commercio. L’eccezionalità del rinvenimento ad opera della Squadra Mobile della Questura di Ascoli Piceno ha permesso di focalizzare l’interesse sulle nuove modalità di spaccio in riferimento all’utilizzo di apparenti innocui dispositivi elettronici dal facile occultamento.