ASCOLI – Ha fatto scena muta davanti al Gip il medico di base di Ascoli accusato dalla Procura picena di aver rilasciato 73 Green Pass ad altrettanti cittadini senza somministrare il vaccino. Nell’interrogatorio di garanzia in videoconferenza, il dottor Giuseppe Rossi, detenuto nel carcere di Montacuto (Ancona), si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il medico è difeso dagli avvocati Lavinia Tarli e Umberto Gramenzi. Questi hanno chiesto gli arresti domiciliari per il loro assistito, per motivi di salute.
Anche l’intermediario non risponde al Gip
Anche per Maurizio Strappelli, l’altra persona finita agli arresti per la vicenda dei certificati irregolari, nessuna risposta al Gip durante l’interrogatorio di garanzia svoltosi in presenza al Tribunale di Ascoli. Strappelli, 59 anni, difeso dall’avvocato Stefano Pierantozzi, è considerato dagli inquirenti l’intermediario tra il medico arrestato e i 72 pazienti che sembra abbiano ottenuto il Green Pass senza inoculare alcuna dose di siero. Tutti sono indagati per falso in concorso con il dottor Rossi.
Denaro in casa del professionista
Intanto dall’inchiesta emerge che in casa del professionista, i carabinieri avrebbero rinvenuto 7 mila euro in contanti. La Procura di Ascoli vuole verificare se quel denaro sia in qualche maniera da collegare con il rilascio di certificati irregolari. Ma molti aspetti del caso devono ancora essere chiariti. Il dottor Rossi deve rispondere di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, peculato e tentata truffa.