SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È morto folgorato mentre passeggiava, insieme al suo padrone, sotto la pioggia. Ha avuto un’unica colpa, se così si può dire: quella di mettere le zampe su un pozzetto della pubblica illuminazione. Questa la tragedia di Byron, il cane molecolare deceduto domenica sera a San Benedetto in via Giovanni XXIII. Senza parole, ovviamente, e con troppo dolore nel cuore, il proprietario Massimiliano Galletti.
La ricostruzione
All’indomani della tragica fine dell’animale, è stata transennata l’area attorno al pozzetto della pubblica illuminazione. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per rimuovere il cane in sicurezza. Con loro i carabinieri e il personale veterinario dell’Asur, che è chiamato a chiarire l’accaduto e a stabilire le reali cause della morte. L’area, che si trova tra l’altro nel retro della scuola primaria ‘Caselli’, è ora interdetta al passaggio pedonale e sono in corso verifiche da parte del Comune di San Benedetto del Tronto. Ad esprimere il proprio cordoglio al proprietario dell’animale, in queste ore, è intervenuto anche il sindaco rivierasco Antonio Spazzafumo. «Sono profondamente addolorato per quanto successo – spiega il primo cittadino – e ho dato immediate disposizioni affinché fosse fatto tutto quanto era necessario per tutelare la sicurezza pubblica. È un episodio incredibile nella sua drammaticità sul quale dev’essere fatta rapidamente chiarezza».
Un eroe
Byron, come detto, era un cane molecolare, impegnato più volte nelle attività dell’Associazione Nazionale Carabinieri e del Soccorso Alpino, nella ricerca di persone scomparse. Ha operato anche nell’estrazione dei sopravvissuti tra le macerie del terremoto di Umbria e Marche del 2016, ma è stato anche impiegato nelle indagini susseguenti all’omicidio di Pietro Sarchiè, avvenuto qualche anno fa a San Benedetto. Infine, Byron era stato anche impegnato nel recupero dei corpi dei piloti morti nello scontro dei Tornado, avvenuto sui cieli del Piceno, nel 2014.