ASCOLI PICENO – «Non è possibile che dopo quasi un anno e mezzo da quando è stata presentata, una mozione delle minoranze che riguarda la modifica dello Statuto comunale e l’istituzione del referendum consultivo non venga valutata e messa all’ordine del giorno dalla maggioranza». Lo hanno denunciato oggi ad Ascoli, nel corso di una conferenza stampa, tutti i rappresentanti delle opposizioni consiliari e dei partiti del centrosinistra. A cominciare dal consigliere Domenico Nardini, esponente della lista Ascolto e Partecipazione, che ha ricordato come la proposta sia stata redatta da un costituzionalista come il prof. Di Marco: «Il sindaco Fioravanti parla tanto di partecipazione popolare alla scelte per la città, ma poi l’unica cosa che è riuscito a fare è di attivare un numero telefonico per ricevere consigli dai residenti sulla pavimentazione di Piazza Arringo. La democrazia partecipativa è un altra cosa – ha sostenuto Nardini- ed essa non è alternativa a quella rappresentativa: ma bisogna applicarla per coinvolgere davvero i cittadini nelle scelte pubbliche, non solo scriverla nei programmi elettorali».
Molto critico nei confronti della giunta comunale anche il consigliere del Movimento 5Stelle, Massimo Tamburri – al suo secondo mandato amministrativo – il quale ha spiegato: «Di fronte a un azzeramento delle nostre critiche all’amministrazione da un anno a questa parte, per collaborare nel contrasto alla pandemia, non è stata accolta alcuna nostra proposta. Il sindaco fa molti annunci pubblici – ha aggiunto Tamburri – ai quali non segue nulla e che anzi sembrano prodotti proprio per sviare l’attenzione dai tanti problemi della realtà di Ascoli che non vengono affrontati».
Ritardi nell’adeguamento degli edifici scolastici
Dal canto suo, il consigliere del Pd Angelo Procaccini ha attaccato la Giunta di destra per i ritardi nell’adeguamento degli edifici scolastici, lesionati dal sisma del 2016, criticando complessivamente l’inazione amministrativa dell’Esecutivo Fioravanti. Con la coordinatrice provinciale di Italia Viva, Maria Stella Origlia, che ha poi tenuto a sottolineare «l’assenza di progettazione per il futuro della città, nonostante la forte crisi economica, lo spopolamento ( 47 mila abitanti adesso), la fuga dei giovani e il rischio che i fondi europei che potrebbero arrivare nei prossimi mesi vadano persi».
Insomma, un vasto cahier de doléances che secondo le forze di opposizione può essere discusso e superato, per il bene della collettività, solo accrescendo le scelte reali di democrazia partecipativa che prevedono un apertura dell’Amministrazione alle idee e proposte dei residenti. Da qui la presentazione della mozione in consiglio comunale per introdurre il referendum consultivo, secondo quanto previsto dalla stessa Costituzione.
Pronta una lettera unitaria per il presidente del consiglio comunale
Ma fino ad ora, nonostante l’iniziativa risalga al dicembre 2019, la giunta ascolana non ha dato risposte. Per questo le minoranze si preparano ad inviare al presidente dell’assemblea legislativa, Alessandro Bono, una lettera unitaria per sollecitare la messa all’ordine del giorno della proposta. All’incontro di oggi hanno partecipato anche il consigliere Massimo Speri (Ascolto e Partecipazione), e i rappresentanti locali di «Dipende da Noi» (Paola Petrucci), Psi e Articolo Uno.