ASCOLI – Inaugurato sul Monte Vettore, nel territorio del comune di Arquata del Tronto, il nuovo rifugio Zilioni. La struttura moderna e funzionale, realizzata su progetto dell’arch. Valeriano Vallesi, si trova a 2250 metri di quota, sulla Sella delle Ciaule, nello stesso luogo in cui sorgeva il vecchio rifugio in pietra edificato nel 1960 e lesionato dal sisma del 2016 .
Opera sostenuta da Fondazione Carisap, Avis e Sap
A finanziare la nuova opera di architettura contemporanea, di proprietà del CAI di Ascoli e da cui si domina un panorama di incredibile bellezza paesaggistica, sono stati la Fondazione Carisap, l’Avis provinciale picena e la Società Alpinisti Tridentina (Sap). Sul posto, per l’evento erano presenti gli eredi di Tito Zilioli, il giovane alpinista ascolano morto sul Vettore nel 1958 e al quale il bivacco fu dedicato.
Restituito un luogo di protezione per le persone
«Abbiamo restituito protezione alla persone che frequentano la montagna – ha detto l’ex presidente del Cai, Paola Romanucci, a margine dell’inagurazione – e hanno necessità di un locale invernale aperto, ed anche restituito una struttura importante di appoggio al Soccorso alpino, oltre ad aver contributo a fornire un nuovo sostegno economico alle comunità locali. Il bivacco è un bene della comunità e ciascuno di noi se ne deve prendere cura».
Dopo il taglio del nastro allo Zilioli, i protagonisti della bella impresa collettiva sono scesi alla Sala polifunzionale di Pretare di Arquata per tenere una cerimonia, e apprezzare anche il video che per l’occasione ha realizzato il fotografo Pierluigi Giorgi.
Tra i presenti, oltre a rappresentanti del Comune di Arquata e della Comunanza Agraria di Pretare anche Marco Perosa, direttore area strategica della Fondazione Carisap di Ascoli: «Lo Zilioli – ha detto Perosa – deve diventare un luogo aggregante e generativo, capace di tirare fuori le capacità abilitanti della comunità, che intorno al bivacco si è riunita e messa in gioco».
Restaurata la pergamena del fondatori del Cai
Da segnalare che per l’evento è stata restaurata gratuitamente da Irene Maturi e riconsegnata alla sezione CAI la pergamena che i padri fondatori nascosero nella prima pietra sulla Sella delle Ciaule a 2250 metri di quota, dove mastri muratori arquatani eressero il primo rifugio oltre sessant’anni fa grazie ai fondi raccolti da un comitato promotore ascolano. Il nuovo bivacco, già da gennaio a disposizione per gli interventi di emergenza sui Monti Sibillini, è stato costruito dalla EdilNicoletti di Trento.