Le Marche in zona arancione: a rischio molte imprese, 9.700, su tutto il territorio. E salta la firma ufficiale per la nuova campagna con il testimonial Vincenzo Nibali. «Le nuove restrizioni sugli spostamenti in seguito alla classificazione delle Marche come zona arancione, e le incombenze di queste ore che vedono occupati gli amministratori a fare fronte alla contingenza socio economica, obbligano Camera di Commmercio delle Marche e la Regione a rinviare la stipula ufficiale dell’accordo con il campione Nibali per l’anno 2021 nell’ambito della collaborazione tra i due enti», si legge in una nota ufficiale. Poi il governatore entra nel dettaglio.
«Rinviamo questo appuntamento – afferma il presidente Francesco Acquaroli – nell’attesa di poterci rivedere quando sarà possibile. La valorizzazione turistica e promozione del nostro territorio e del comparto dell’accoglienza marchigiana, che ora sta affrontando anche le conseguenze della pandemia, resta una delle priorità dell’amministrazione regionale. Quello legato all’ambiente e al ciclismo possiede le caratteristiche di un turismo che oggi interpreta nuove necessità dei visitatori che scelgono i nostri territori per esperienze turistico-sportive, a contatto con la natura, a due passi da luoghi magnifici di arte, storia e cultura».
«Si tratta solo di un arrivederci – sottolinea Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche – La presenza di Nibali in un incontro, seppure in forma ristretta e rispettosa dei protocolli di sicurezza, sarebbe stato un momento importante per immaginare una stagione turistica primaverile ed estiva libera dal covid. La situazione ci impone però rispetto e prudenza ancora maggiori: ora è il momento di mettere a punto sostegno e aiuti per il presente immediato. I campioni conoscono la tenacia, l’attesa e la ricerca di equilibrio: cercheremo di farci ispirare da un fuoriclasse come Nibali che sarà comunque presto con noi. Il ciclista, che avrebbe dovuto partecipare alla conferenza presso la sede camerale di Ascoli Piceno, oggi (lunedì 16 novembre) è rammaricato della situazione e manda un messaggio di vicinanza e sostegno alle Marche, augurandosi di “tornare presto a percorrerle dalla costa all’entroterra: dopo una pausa forse potremmo tornare a guardare i territori con occhi più riconoscenti e un approccio più sostenibile».
«Il cicloturismo è fortemente legato anche al tema dell’innovazione – commenta Massimiliano Polacco, componente di Giunta camerale con delega al Turismo – perché richiede infrastrutture materiali e immateriali, manutenzione di ciclabile e ciclovie, fibra per essere connessi e muoversi, anche da soli, in sicurezza e possibilità di geolocaizzazione. È inoltre un turismo dolce, di prossimità, ma distante dalle folle».
Nelle Marche le imprese legate al ciclismo in modo diretto (escluso indotto di alloggio e ristorazione) sono 446, tra chi le bici le fabbrica, le commercializza, le ripara e le noleggia.
L’attenzione e la preoccupazione di queste ore è però estesa ad altre realtà d’impresa. «Sono le oltre 9700 le attività colpite dalle restrizioni connesse all’emergenza e al nuovo status di zona arancione», aggiunge Sabatini. I dieci Comuni marchigiani con il maggiore numero di attività sospese e limitate, sono San Benedetto (705), Pesaro (677), Ancona (602), Fano (468), Senigallia (465), Civitanova Marche (432), Ascoli Piceno (360), Macerata (247), Jesi (227) e Fermo (215). «La Camera Marche è in stretto contatto con la Regione per mettere a punto interventi diretti a dare ossigeno immediato specie alle realtà più piccole, e anche per attrezzarle per muoversi al meglio nella dimensione dove ora indispensabile essere: quella digitale».