ASCOLI – Il Piano provinciale dei rifiuti varato dall’assemblea ATA non piace agli ambientalisti di Ascoli e neppure ad una gran parte della cittadinanza e del mondo politico e sociale della città. Dopo l’approvazione del documento da parte del Comune piceno e degli altri favorevoli della Vallata del Tronto, comitati e gruppi avevano subito protestato in Piazza del Popolo per chiedere una modifica del percorso stabilito.
Sotto accusa soprattutto il via libera alla cosiddetta “Vasca 0” presso la discarica dell’Alto Bretta, sulle colline a poco a nord di Ascoli, dove già opera da anni un grande impianto per il trattamento dei rifiuti. La quarta vasca del sito andrebbe, secondo quanto stabilito dal Piano provinciale, ad ospitare nel futuro milioni di tonnellate di materiale. Con ciò, secondo i comitati e gli ambientalisti locali andando a compromettere per sempre l’equilibrio naturalistico dell’area, oltre ad aumentare notevolmente il traffico di mezzi in transito nella zona per il trasporto del materiale.
Oltre ai gruppi organizzati e spontanei di residenti nel territorio ascolano, e ai sindaci di Appignano del Tronto e Castel di Lama che hanno i loro centri vicini all’impianto in questione, criticano duramente le scelte fatte anche alcune forze politiche.
In particolare tutte le minoranze di centrosinistra, Cinquestelle compresi, che siedono nel consiglio comunale di Ascoli. E che ora chiedono al sindaco Marco Fioravanti di convocare un con consiglio aperto alla cittadinanza, con all’ordine del giorno il nodo dell’ampliamento della discarica.
Per le minoranze il piano dei rifiuti è da cambiare
«Il piano d’ambito dei rifiuti è da cambiare ed il Comune di Ascoli deve impegnarsi per raggiungere tale
risultato» dichiarano gli esponenti del Partito Democratico, M5S, Ascolto & Partecipazione e Prospettiva
Ascoli. Che sottolineano poi un aspetto fondamentale del progetto approvato dall’ATA : il suo rilevante dimensionamento.
Preoccupa il sovradimensionamento dell’impianto
«Ci sono problematiche importanti da risolvere – affermano le opposizioni – a partire dal sovradimensionamento della discarica, del biodigestore e del TMB. Inoltre non capiamo perché il territorio di Ascoli debba diventare la capitale dell’immondizia, altro che capitale della cultura! Non comprendiamo poi – aggiungono – le giravolte di chi prendeva parte a blocchi stradali contro il conferimento in emergenza ed oggi dice sì ad un piano d’ambito che condanna una vallata intera».
Un evidente riferimento alla Giunta attuale di centrodestra, criticata dalle minoranze anche perchè essa – dopo le proteste pubbliche recenti – sembra voler fare ora marcia indietro sulle decisioni prese: «Il Comune di Ascoli ha sostenuto le proposte presenti nel piano d’ambito, bocciando tra l’altro tutte le ipotesi migliorative proposte da altri comuni del territorio piceno. Se Fioravanti vuole davvero cambiare la sua posizione, noi saremo i primi a sostenere tale iniziativa».
Un nuovo ambito Marche Sud
Insomma polemica si, ma con disponibilità al confronto e all’apertura. Con proposte precise per il sindaco e la maggioranza : «L’Amministrazione comunale – spiegano le minoranze consiliari di centrosinistra – dovrebbe fare osservazioni volte al ridimensionamento del quantitativo dei rifiuti conferiti in discarica e chiedere in maniera forte e decisa la possibilità di realizzare un ambito Marche Sud al fine di avere un più adeguato e distribuito carico ambientale. Inoltre se davvero ci sono problematiche sulla legittimità degli atti si dovrà procedere a nuove convocazioni dell’assemblea ATA».
Il piano provinciale dei rifiuti è stato approvato. Ma la battaglia politica è appena agli inizi.