Ascoli Piceno-Fermo

Nuovo ospedale a San Benedetto: è polemica. Si riaccende il campanilismo tra Ascoli e la riviera

La programmazione sanitaria decisa dalla Regione prevede la spartizione di diversi milioni di euro tra Ascoli e San Benedetto. L'assessore regionale Castelli lancia l'appello: «I due territori devono lavorare insieme e in maniera strategica»

L'ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno

ASCOLI – La possibile realizzazione di un nuovo ospedale a San Benedetto ha riacceso, di nuovo, lo storico campanilismo che c’è, nella provincia picena, tra Ascoli e la riviera della palme. Nelle ultime ore, infatti, si è accesa una forte polemica in merito alla programmazione sanitaria decisa dalla Regione che prevede la spartizione di diversi milioni di euro proprio tra Ascoli e San Benedetto. Ma il progetto ritenuto più interessante e prioritario da parte della cittadinanza, quello del nuovo nosocomio appunto, coinvolgerà la riviera.

L’entusiasmo di Spazzafumo

Da un lato c’è chi esulta, ovvero il sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo. Dall’altro, invece, chi risponde alle accuse, ovvero il sindaco ascolano Marco Fioravanti. «La Regione Marche ha messo sul piatto 400mila euro per lo studio di fattibilità del nuovo ospedale – spiega Spazzafumo -. Contestualmente, però, verranno ripristinati completamente tutti i servizi del ‘Madonna del Soccorso’ perché, pur guardando al futuro, non dobbiamo mai perdere di vista il presente. E il presente è avere l’attuale ospedale più efficiente e funzionale. Questo risultato, insieme agli altri interventi preventivati dalla Regione, è stato possibile anche grazie alla collaborazione degli assessori Castelli, Latini, Saltamartini, del consigliere regionale Andrea Assenti e dell’onorevole Lucia Albano, ad ulteriore dimostrazione che se tutti hanno lo stesso obiettivo, vale a dire il benessere della nostra città e dei suoi abitanti, si può benissimo lavorare insieme, superando differenti ideologie, slogan e colorazioni politiche».

La replica di Fioravanti

A fare chiarezza, poi, anche il sindaco ascolano Marco Fioravanti, accusato dal Pd di aver perso l’occasione di realizzare il nuovo ospedale proprio nella sua città. «Per noi è fondamentale ristrutturare l’ospedale Mazzoni e realizzare un nuovo pronto soccorso – conferma il primo cittadino, attraverso un video diffuso sui social -. Non a caso ci sono stati destinati 18 milioni di euro dal masterplan. Il discorso relativo al nuovo ospedale di San Benedetto non ci riguarda. Pensiamo a potenziare ciò che abbiamo, investendo anche sulle nuove tecnologie».

L’intervento di Castelli

A placare gli animi ci pensa l’assessore regionale, ed ex sindaco ascolano, Guido Castelli. «Bando ai campanilismi – tuona l’assessore -. Ascoli e San Benedetto devono cooperare secondo una visione comune e strategica che parta da un presupposto: l’interesse supremo del malato che viene prima di tutto. In questi primi mesi del 2022 la strategia del nuovo governo regionale di centrodestra per l’Area Vasta 5 ha preso corpo e segnato passi importanti, nonostante la pandemia che ha condizionato fortemente la dinamica sanitaria. Archiviata l’insana e inattuabile operazione dell’ospedale unico di Spinetoli, che avrebbe decretato la chiusura dei due plessi di Ascoli e San Benedetto, e designato il nuovo direttore di Area Vasta, la giunta regionale ha delineato le proprie linea di azione, sia per quanto riguarda l’edilizia ospedaliera, che per quanto riguarda la rete territoriale. Sotto il primo profilo, in piena coerenza con il nostro programma elettorale che si basava sul principio dell’ospedale di primo livello strutturato su due plessi – conclude Castelli -, abbiamo deciso di ristrutturare profondamente l’ospedale Mazzoni e di costruire un nuovo ospedale a San Benedetto. Per quanto riguarda invece il territorio, l’opzione è stata quella di individuare cinque case di comunità, con esplicito rafforzamento dell’area del cratere, e due ulteriori ospedali di comunità nei centri maggiori».