ASCOLI PICENO – I social network sono diventati l’ambiente virtuale più frequentato al mondo: l’espressione di un pensiero o opinione racchiude però insidie e conseguenze, anche di natura penale, che a volte vengono ignorate. Perché è vero che il bello di Internet è la libertà di opinione e la condivisione delle informazioni ma ciò non significa facoltà di insulto. Lo sa bene l’assessore regionale all’Agricoltura, all’Artigianato e allo Sviluppo economico Andrea Maria Antonini, che si è trovato di fronte all’ennesimo caso di insulti e offese via social.
I fatti risalgono a prima delle elezioni regionali avvenute due anni fa. Offese che riguarderebbero la sfera privata da parte di più persone in diverse pagine sui social. Ne sono seguite delle denunce da parte dell’ex assessore provinciale e comunale di Ascoli, poi successivamente ritirate.
Il fatto
Come ha spiegato Antonini: «Ho ricevuto offese di carattere politico e anche insulti sul personale legate al mio fisico. Due anni e mezzo fa ero molto più in carne rispetto ad ora. Sono stati insulti inqualificabili e gravi. Già in passato avevo ricevuto questi attacchi e tante volte avevo soprasseduto. Ho così dato mandato al mio legale di procedere. La giurisprudenza in questi casi è chiara, perché un conto è la critica politica che accetto anche se aspra, un altro conto è l’accanimento sulla persona. Ho preferito, laddove era possibile, chiudere la questione prima. Rinunciando a qualsiasi risarcimento per me».
Nessun risarcimento quindi ma l’obbligo di fare una donazione a qualsiasi ente o associazione che si occupi della cura delle persone fragili, in particolare dei bambini.
«Sono stato disponibile a ritirare la denuncia in cambio di una donazione documentata a un’associazione o a un ente in beneficenza soprattutto per i bambini: chi si è reso colpevole di quei fatti compie così un’azione buona ed è un modo per riscattarsi da una cosa riprovevole come l’offesa fisica. Oggi i bambini del Salesi di Ancona ringraziano uno “spontaneo” donatore. Ma ce ne saranno altri».
L’importo ammonta a 500 euro ed è stato versato alla Fondazione Salesi Onlus.