ASCOLI – Un impegno corale per restituire alla comunità di Arquata un monumento simbolo della devastazione del terremoto del 2016, l’oratorio della Madonna del Sole, che si trova nella frazione di Capodacqua. Il progetto per il restauro della storica struttura, attraverso il quale passerà anche la rinascita del territorio arquatano distrutto dal sisma di quasi sei anni fa, è stato presentato questa mattina ad Ascoli, al palazzo dei Capitani, dal Fai. È stato proprio il Fondo per l’Ambiente Italiano, infatti, in sinergia con la Soprintendenza archeologica e la diocesi, a dare il via alla ristrutturazione dell’oratorio.
Le origini dell’oratorio Madonna del Sole
La struttura risale al Cinquecento. Resistette alla prima scossa del 24 agosto 2016, ma poi venne gravemente danneggiata da quella del 30 ottobre dello stesso anno. «C’è stata una bella collaborazione tra pubblico e privato – spiega la presidente regionale del Fai Marche, Alessandra Stipa -, ma anche tra istituzioni e cittadini, per fare in modo che l’oratorio della Madonna del Sole diventasse un simbolo di ripresa. Il contributo del Fai si è manifestato all’indomani della prima scossa, quando su segnalazione di alcuni delegati e volontari marchigiani, abbiamo portato all’attenzione delle autorità la necessità di mettere in sicurezza la struttura».
La raccolta fondi
Successivamente, il Fai ha promosso una raccolta fondi nazionale, cui hanno risposto tanti italiani donando 380mila euro. Tali risorse si sono poi sommate al contributo rilasciato dal ministero della cultura e alle donazioni raccolte attraverso il portale “Artbonus’”, per ulteriori 490mila euro. In questi anni, il Fai non ha mai abbandonato l’oratorio della Madonna del Sole, mettendo a disposizioni anche architetti e tecnici per lo svolgimento di indagini geologiche e prove sismiche. Nel progetto di recupero della struttura è prevista anche la ricostruzione del suggestivo campanile a vela.
Le reazioni
«Questo è un piccolo monumento, ma dal grande valore storico e artistico – ha proseguito il presidente nazionale del Fai, Marco Magnifico -. È una piccola chiesa a pianta ottagonale attribuita a Cola d’Amatrice. Al suo interno ci sono degli affreschi del Cinquecento dedicati alla Vergine, che provvederemo a restaurare». «Stiamo parlando di un progetto molto importante per ciò che concerne la ricostruzione del territorio di Arquata – ha sottolineato l’assessore regionale Guido Castelli -. Un altro simbolo del Piceno che, finalmente, tornerà al suo antico splendore e rappresenterà un segnale di rinascita non solo per gli abitanti di Capodacqua ma, più in generale, per tutta l’area del cratere».
Gli assessori regionali Latini e Castelli Marco Magnifico, presidente nazionale del Fai Paolo Iannelli, soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma
Alla presentazione del progetto, tra gli altri, hanno partecipato anche il sindaco di Arquata, Michele Franchi, il primo cittadino ascolano Marco Fioravanti, il soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma Paolo Iannelli e il vescovo della diocesi picena Gianpiero Palmieri. Quest’ultimo si è detto particolarmente emozionato per i lavori che interesseranno l’oratorio, annunciando che anche altre strutture sacre del territorio verranno presto riqualificate.