MONTEGALLO – L’orso bruno è tornato sui monti Sibillini. In questi ultimi giorni, infatti, è stata accertata la presenza di almeno un esemplare nel territorio del Parco Nazionale, dopo alcuni danni avvenuti nei confronti di diversi apiari nei comuni di Montegallo (in provincia di Ascoli), Montefortino (nel fermano) e Fiastra (nel maceratese). A seguito di queste segnalazioni da parte dei carabinieri forestali, i sopralluoghi effettuati dai tecnici del Parco hanno accertato che i danni sono stati arrecati da un orso bruno marsicano, specie presente nell’Appennino centrale.
Le tracce
Sono stati ritrovati peli e altri campioni biologici da cui sarà possibile effettuare, tramite l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, analisi genetiche che consentiranno di identificare l’animale determinandone anche il sesso. Il Parco si è subito attivato nei confronti degli apicoltori danneggiati e sta avviando attività di monitoraggio finalizzate a seguire gli spostamenti di questi animali. La presenza di orsi nel Parco è stata accertata in più occasioni negli ultimi anni. Finora, dai risultati ottenuti grazie alle analisi genetiche, si è sempre trattato di individui maschi. Questi, specialmente se giovani, possono andare in dispersione e raggiungere luoghi relativamente distanti dal territorio di origine, rappresentato soprattutto dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Le rassicurazioni
Va ricordato, comunque, che l’orso marsicano è molto importante dal punto di vista naturalistico, in quanto è una sottospecie endemica dell’Appennino centrale, dove sopravvive con una popolazione complessiva di una sessantina di esemplari. Per questo motivo, l’animale è rigorosamente tutelato da norme nazionali e comunitarie e il suo futuro dipende anche dalla diffusione e colonizzazione di nuovi territori potenzialmente idonei, quali i monti Sibillini. «È importante evitare qualsiasi forma di allarmismo – sottolinea Andrea Spaterna, presidente del Parco Nazionale dei Sibillini -. L’orso è un animale non pericoloso per l’uomo, anzi rappresenta una ulteriore conferma della straordinaria biodiversità dell’ecosistema dei Sibillini. Va comunque ricordato che, in caso di incontro, come per tutte le altre specie di animali selvatici, è necessario adottare comportamenti tali da non disturbarlo o innervosirlo. Quindi restare calmi, non gridare o compiere movimenti bruschi che possano essere interpretati come minacce, non avanzare verso di lui bensì restare fermi oppure allontanarsi lentamente, senza correre».