ASCOLI – Che la situazione della sanità pubblica nell’Ascolano non vivesse un momento sereno, lo sapevano ormai tutti. E questo già prima delle ulteriori difficoltà di gestione causate dai rischi per la diffusione del Covid 19. Questioni politiche a parte, ricorrenti sono da tempo le polemiche tra sindacati, forze sociali e dirigenza locale dell’Area Vasta 5, per l’organizzazione dei reparti nei due nosocomi principali della provincia. Spesso al centro del contendere ci sono le scelte sul personale specializzato da impiegare nei diversi servizi delle strutture operative, a cominciare dall’ospedale Mazzoni di Ascoli e dal Madonna del Soccorso di San Benedetto.
Le carenze di medici, infermieri e operatori sanitari già erano un problema serio prima dell’arrivo del coronavirus, ma adesso sono diventate ancora più rilevanti e difficili da controllare per chi deve governare una macchina complessa, con risorse spesso limitate.
A sollevare un nuovo caso nell’ambito sanitario piceno è stavolta il sindacato Usb, che ha segnalato in una nota molto critica il taglio effettuato dai vertici dell’AV 5 di Ascoli della reperibilità notturna presso il Pronto soccorso di un medico psichiatra. E questo a partire dal 1 dicembre : «Si tratta dell’ennesimo colpo inferto al servizio di Tutela di salute mentale del territorio – sostiene Mauro Giuliani, referente del sindacato di base. Chi avrà necessità e si recherà al pronto soccorso non potrà più avere uno specialista a valutare la situazione psichica dell’utenza. Un nuovo diritto alla salute negato dal nostro ospedale che serve un territorio di 110.000 abitanti!» .
Il delegato Usb e dipendente dello stesso ospedale Mazzoni ricorda poi le decisioni attuate dai vertici aziendali negli ultimi anni, a partire dal 2013, in direzione di una riduzione progressiva dei reparti di psichiatria, con specialisti andati in pensione e non rimpiazzati. La crisi covid, da marzo ha fatto il resto.
All’attacco del sindacato di base, risponde direttamente il direttore generale dell’Area Vasta 5 di Ascoli, Cesare Milani : «Non c’è alcun smantellamento del servizio psichiatria, e l’assenza di una specialista per la reperibilità notturna è dovuta solo ad una mancanza temporanea di medici disponibili. Stiamo già lavorando per superare questa disagio con l’impiego di due dottori. Purtroppo la carenza di personale medico – aggiunge Milani – è un problema che riguarda tutti i reparti e le strutture sanitarie, e non può essere risolto facilmente».