ASCOLI PICENO – Rinviato a giudizio l’infermiere accusato di otto omicidi di anziani ospiti della Rsa di Offida. La decisione è stata adottata dal Gup del Tribunale di Ascoli Piceno, Rita De Angelis. La prima udienza del processo a carico di Leopoldo Wick si terrà il 27 ottobre. Il suo collegio difensivo ha intanto chiesto la scarcerazione dell’operatore sanitario, detenuto nel penitenziario di Marino del Tronto dal 16 giugno 2020. La giudice si è riservata di decidere entro due giorni.
«Una detenzione così lunga è una pena inumana oltre che ingiusta – afferma l’avv. Tommaso Pietropaolo, uno dei suoi legali- e si basa solo sul presupposto che l’infermiere possa commettere altri omicidi di vecchietti : come si fa a pensarla cosi ?». Leopoldo Wick, 58 anni originario di Ascoli e residente a Grottammare, è accusato di otto omicidi e 4 tentati omicidi avvenuti tra il 2017 e il 2018, ma si è dichiarato sempre innocente.
Indagini partite dopo la denuncia di un’operatrice socio-sanitaria
Le indagini della Procura picena nei suo confronti erano partite dopo la denuncia di un’operatrice socio-sanitaria della Rsa di Offida, che aveva segnalato delle anomalie che avvenivano nella struttura. Anomalie riscontrate anche dagli inquirenti che di lì a poco, nel febbraio 2019 avrebbero fermato la sepoltura di Vincenzo Gabrielli, 93 anni, appena deceduto, disponendone l’autopsia sulla salma. E nel corso dell’inchiesta avrebbero deciso anche la riesumazione di un’anziana donna, morta sempre nello stesso luogo di cura e assistenza.
Dosi letali di farmaci agli anziani
L’infermiere, secondo l’accusa, avrebbe somministrato ad alcuni ospiti dell’ex ospedale offidano delle dosi letali di farmaci. Sarà il processo che partirà ad ottobre ad accertare come siano andati veramente i fatti.
Wick , già condannato per peculato, è l’unico indagato per la vicenda delle morti sospette. Ma è quantomeno strano che nessuno dei suoi superiori, dirigenti della struttura di Offida o dell’Area Vasta 5 dell’Asur, si sia accorto del picco di mortalità avvenuto nella Rsa nel volgere di pochi mesi. E che si sia dovuta attendere la denuncia di un’operatrice che lavorava sul posto per avviare le indagini e far luce sul caso.