Ascoli Piceno-Fermo

Parrucchieri ed estetisti, potrebbe slittare la data della riapertura: «Serve un protocollo»

La Regione aveva annunciato la ripresa delle attività il 14-18 maggio. Secondo la Cna di Fermo e Macerata, prima di stabilire una data occorrerà attendere gli esiti della prova simulata da parte delle autorità sanitarie e stabilire le regole che queste categorie dovranno adottare per lavorare in totale sicurezza

Era stata annunciata dalla Regione la riapertura di parrucchieri ed estetiste per il 14-18 maggio ma così non sarà. A smorzare l’entusiasmo sono la CNA di Fermo e Macerata che raccomandano la massima prudenza in merito a false aspettative che potrebbero deludere gli operatori di settore e che sottolineano che «non c’è ancora una data certa di riapertura. Tutti dicono, a parole, che “la sicurezza va anteposta a tutto”. Bene, se a questa enunciazione di principio vogliamo dare anche sostanza è indispensabile attendere gli esiti della prova simulata da parte delle autorità sanitarie e solo successivamente, quando verrà emanata la relativa Ordinanza regionale, potremo dire il giorno in cui anche questa categoria potrà riaprire al pubblico – sottolinea l’associazione di categoria maceratese -. La prova simulata è in programma in un salone-laboratorio di Ancona, scelto per la sperimentazione, venerdì 8 maggio».

«Anche se siamo fiduciosi dell’esito positivo, visto che queste categorie adottano da sempre molte delle accortezze in materia di sicurezza e igiene, non bisogna dare per scontato nulla, in quanto questa ha proprio lo scopo di verificare la fattibilità delle diverse prestazioni e quindi di stabilire i corrispondenti protocolli di sicurezza da adottare. I referenti CNA saranno presenti alla prova e si faranno portavoce delle esigenze di tutti gli acconciatori, barbieri ed estetiste della nostra regione per fare in modo che sia possibile quanto prima poter lavorare in totale sicurezza» conclude l’associazione di Macerata.

«La corsa al pressing sulla riapertura non è utile a nessuno – ha sottolineato la presidente di CNA Benessere e Sanità Perlita Vallasciani – se non siamo in possesso di procedure adeguate e, vorrei aggiungere, di protocolli di sicurezza che siano facilmente traducibili nell’operatività dei nostri mestieri». Un settore che in tutta la Regione conta 3.000 tra parrucchieri e barbieri e 1.300 centri estetici per oltre 9mila addetti.

«La serietà con la quale da sempre lavoriamo, al fianco delle imprese e della Regione Marche – aggiunge il presidente di CNA Fermo Paolo Silenzi – ci impone di non fare annunci o affermazioni affrettate, in un senso o nell’altro. La responsabilità che abbiamo verso gli associati, gli imprenditori e gli artigiani richiede che attendiamo fiduciosi e collaborativi il pronunciamento delle autorità sanitarie e successivamente di attenerci a quanto vorrà disporre la Regione stessa, nei tempi che riterrà opportuni».

Nel frattempo gli operatori del settore sono alle prese con la più profonda incertezza. «Il 14 maggio sono certo che non apriremo; la speranza è che possa spostarsi la data al 18 ma credo che lo Stato potrebbe anche impugnare una eventuale ordinanza regionale e chiudere tutto nuovamente – sottolinea il titolare di Modacapelli di Macerata -. I colleghi del settore parlano del 25 maggio come ipotetica data di inizio ma non c’è, al momento, nulla di ufficiale. La preoccupazione è che non abbiamo un minimo di aiuto: consideri che io sono anche tra i pochi sfortunati che non hanno preso nemmeno i 600 euro quindi ho solo spese e nessun guadagno da due mesi».

«Inutile dirlo, il danno è enorme e per quanto riguarda la sanificazione credo che sarà totalmente a carico nostro e nessuno ci aiuterà economicamente – continua -. Senza considerare la spesa per i dispositivi di protezione individuale usa e getta. Io ho un salone di 150 metri quadri quindi lavoreremo, con tutta probabilità, in tre con un massimo di due clienti per volta considerata la posa del colore. Ma conosco molti colleghi che hanno saloni molto più piccoli e potranno accogliere solo una persona alla volta. Purtroppo c’è anche il rischio che molti non riapriranno e le paure sono tante: chi ha dei soldi da parte ce la può fare ma per chi vive con il guadagno del mese non so quanto potrà essere difficile ripartire».

Stessi dubbi anche per gli estetisti. «Questa mattina ho fatto gli ordini, anche parecchio costosi e a nostre complete spese, per tutti i prodotti che saranno necessari alla sanificazione e alla pulizia del locale – racconta la titolare dell’Estetica New Armony di Civitanova -. I clienti continuano a chiamare per gli appuntamenti e per ora stiamo cercando di fissarli con delle ipotetiche date di ripartenza ma la verità è che brancoliamo nel buio e non ci sono direttive ufficiali. Senza considerare che saremo le categorie più esposte al controllo e che indubbiamente dovremmo prenderci delle grandi responsabilità per portare avanti l’attività».

«A me non sono arrivati nemmeno i 600 euro della partita IVA ancora e le spese sono tante – continua -. La nostra attività conta 20 anni di esperienza quindi ho le spalle abbastanza coperte ma se penso alle piccole attività aperte da pochi anni non so come faranno ad andare avanti perché affitti e bollette bisogna pagarli. E poi c’è la continua incognita e la mancanza di informazione perché ancora nessuno ci ha comunicato, ufficialmente, come ripartire: di certo diventeremo peggio delle sale operatorie perché ci dovremo bardare da testa a piedi dato che il nostro lavoro consiste nel contatto diretto con il cliente. Paura c’è anche perché possiamo “controllare” i dipendenti ma non possiamo sapere il quadro clinico dettagliato dei nostri clienti; personalmente, almeno per i miei lavoratori e a mie spese, ho deciso di fare i test sierologici anche se spetterebbe allo Stato, in questo delicato momento, fare una mappatura generale dei propri cittadini».