ASCOLI PICENO – Agnello arrosto e fritto misto contro piatti vegetariani e vegani. È questa la sfida in corso nella Pasqua 2021 nell’Ascolano. Da una parte la cucina tradizionale, che la fa sempre da padrona e che traina le vendite di ristoranti e gastronomie della città. Dall’altra le nuove offerte ai clienti di gusti diversi e più moderni, presentate da attività anche storiche, che però devono fare i conti con il forte calo dei ricavi dovuto ai divieti imposti dalla crisi.
Una sfida nuova e forse temporanea, ma che potrebbe preludere ad un rinnovamento generale del classico menu presentato a residenti e turisti.
Nel quadro di un settore che vede a rischio chiusura un quarto dei pubblici esercizi, si stagliano luci ed ombre che evidenziano come la battaglia di molte imprese per restare sul mercato non sia ancora perduta. Un esempio positivo è la storica gastronomia Migliori in Piazza Arringo (in campo dal 1985), che ha subito contraccolpi limitati dall’emergenza covid. E che si prepara a restare aperta sia il giorno di Pasqua che il Lunedì dell’Angelo, al contrario di altre attività di ristorazione cittadine.
«Le olive ripiene all’ascolana sono sempre in vetta alle preferenze dei clienti – spiega Zè Migliori, 75 anni e patron della Casa – e poi le pietanze della tradizione culinaria locale, dal timballo all’arrosto di agnello, dal fritto misto alla pizza al formaggio, tutti prodotti con carni e materie prime del territorio. Poi c’è anche la colomba con le olive candite, che quest’anno è andata a ruba, tanto che tutte quelle preparate sono già finite. Insomma le vendite vanno bene, sia per l’asporto che per le consegne a domicilio».
Ma il negozio del centro storico, con annesso ristorante che ora però non può accogliere persone, riesce a piazzare i propri piatti anche fuori dalla città e dal territorio, in diverse regioni, grazie a spedizioni sostenute realizzate grazie ad una propria impresa di servizi.
Certo, i numeri non sono quelli delle festività pasquali dei tempi ordinari e non c’è la folla degli altri anni, pronta ad accaparrarsi le specialità più apprezzate per far bella figura con parenti ed amici. Ma le richieste, grazie anche un movimento interno cittadino meno ingessato di quello del 2020, non mancano.
Come non mancano, anche se con modalità diverse, le ordinazioni per il ristorante Vittoria in Piazza della Viola. Aperto già nel 1924, il locale ha resistito a due guerre mondiali senza grandi problemi, e poi ha visto un grande boom dagli anni Cinquanta in poi. Ma adesso il rischio covid e la rigida normativa applicata al comparto, lo stanno mettendo a dura prova.
Tanto che per reagire alle difficoltà del momento, la famiglia Fabiani che lo gestisce da 12 anni ha pensato di rinnovare l’offerta: «Abbiamo creato di recente una nuova linea – spiega Daniele Fabiani, giovane ristoratore e presidente di Fipe Confcommercio -, basata su piatti vegetariani e vegani. Una diversificazione che vuole soddisfare una nuova sensibilità nell’alimentazione ed anche negli stili di vita, e che ci sta dando buone soddisfazioni. I piatti della tradizione restano – aggiunge Fabiani – ma in tempi di takeaway e di sale vuote, occorre lavorare in maniera più agile e moderna, andando incontro alle esigenze di giovani e professionisti che apprezzano gusti nuovi e più leggeri, e ordinano via web».
Tutto ciò naturalmente, in attesa di vedere ancora aperte a tempo pieno attività e locali, in un clima diverso e più libero di quello attuale.