Ascoli Piceno-Fermo

Nel Piceno la metalmeccanica regge. Palombella (Uilm): «Basta dumping nei Paesi europei»

Il segretario nazionale Uilm è intervenuto al consiglio provinciale del sindacato di Ascoli. E sul caso Elica: «I posti di lavoro si possono ancora salvare»

ASCOLI – «È ora di dire basta al dumping nei paesi europei». Così Rocco Palombella, segretario nazionale dei metalmeccanici dell’Uil, a margine del consiglio provinciale del sindacato di Ascoli, in corso di svolgimento a Colli del Tronto. Palombella si riferisce alla vertenza dell’Elica spa di Fabriano, che ha presentato un piano che prevede oltre 400 esuberi e il trasferimento di parte della produzione in Polonia. La stessa cosa che hanno fatto nel recente passato molte industrie italiane e marchigiane, lasciando migliaia di disoccupati sul terreno.

«Sulla questione abbiamo già ottenuto un incontro con il Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti – ha detto il segretario Uilm – per chiedere di intervenire nei rapporti con gli altri Paesi per affrontare un nodo che sta diventando grave. Il presidente del Consiglio Mario Draghi – ha aggiunto Palombella – in forza della sua autorevolezza in sede europea, dovrebbe fare da garante in questa direzione, evitando che si ripetano ancora casi di aziende che approfittano dei vantaggi esistenti in altre nazioni che fanno parte dell’Unione».

Per il sindacalista comunque, sulla vicenda dell’Elica spa si può trovare ancora una soluzione: «Il piano di delocalizzazione presentato non è dovuto a crisi di mercato o di settore, ma a problemi di efficienza ed organizzazione produttiva che si possono risolvere. Ci sono tutte le condizioni e gli strumenti per farlo – è convinto Palombella – e noi della Uil insieme alle istituzioni ci impegneremo per raggiungere l’obiettivo e salvare i posti di lavoro a rischio».

Il sito Whirlpool di Comunanza

Quanto alla situazione del comparto metalmeccanico nella provincia di Ascoli o di quello che resta, il quadro attuale appare senza grandi problemi. Le chiusure aziendali ed i licenziamenti seguiti alla cessazione della Cassa del Mezzogiorno e alle crisi successive, si sono ormai arrestate. Le imprese che sono ancora attive nella vallata del Tronto e nella zona industriale di Comunanza stanno reggendo l’impatto del covid e le conseguenze del rallentamento dell’economia generale. Ed anche le realtà più grandi come lo stabilimento Whirlpool (ex Indesit) non sembrano al momento risentire dei progetti di riorganizzazione messi in campo dalla multinazionale Usa in ambito nazionale.

Molte delle Pmi picene operano nella meccanica di precisione, ed hanno combattuto la concorrenza e mantenuto i margini grazie alla professionalità delle maestranze ma anche per gli investimenti e le riconversioni effettuate. «Alcune di esse – spiega il segretario provinciale uscente della Uilm, Alessandro D’Isabella – hanno continuato a lavorare realizzando nuovi macchinari necessari per i prodotti sanitari, e questo ha permesso loro di evitare licenziamenti. Certo – aggiunge il sindacalista – alcune ore di cassa integrazione nella fase più dura della pandemia, sono state utilizzate nelle fabbriche del comprensorio: ma senza difficoltà significative».

Secondo D’Isabella, anche quando finirà il blocco dei licenziamenti voluto dal Governo – fissato a fine luglio, non ci saranno per il comparto rilevanti ripercussioni sull’occupazione. Da ricordare che i lavoratori della metalmeccanica hanno da poco ottenuto il rinnovo del contratto nazionale di categoria, con aumenti medi dello stipendio di 112 euro al mese. il consiglio Uilm ha eletto Raffaele Bartomioli, Rsu della Whirlpool di Comunanza, nuovo segretario provinciale. Ai lavori di oggi haa partecipato anche la segretaria regionale Uil Claudia Mazzucchelli.