Ascoli.- Non aspetta più l’estate per tornare in azione. E ai primi tiepidi caldi primaverili, già attacca il patrimonio boschivo costiero per motivi ancora ignoti agli investigatori. Ignorando anche il rischio di essere beccato per aver violato le restrizioni per il covid, in piena zona rossa.
Parliamo del piromane di Cupra Marittima e dintorni, che la notte scorsa ha di nuovo appiccato un incendio nelle colline non distanti dal litorale piceno. La zona presa di mira è stata questa volta Contrada Santa Giuliana, nel territorio del comune di Massignano. Dopo i primi allarmi, squadre dei vigili del fuoco si sono recate sul posto intorno all’una.
E hanno dovuto lavorare per due ore e mezzo per spegnere le fiamme nella folta e ricca macchia mediterranea che si estende tra Cupra Marittima e Ripatransone, poco a nord di San Benedetto. Un intervento rapido e prezioso, quello dei pompieri che però non ha potuto evitare che un altro ettaro di splendido bosco e vegetazione della zona andasse in fumo. Le operazioni di bonifica del terreno sono poi proseguite durante le prime ore del mattino di oggi, con lo scopo di evitare una ripresa dei focolai nel corso della giornata.
Per fortuna l’incendio, circoscritto rapidamente non ha interessato casolari o edifici abitati della contrada in questione, evitando almeno altri problemi.
Non sarebbe stato trovato per il momento alcuni innesco. Ma è abbastanza chiaro che il rogo notturno è di origine dolosa. Le campagne di Cupra Marittima sono prese di mira ormai da anni, in maniera ricorrente da qualche piromane o delinquente che vuole probabilmente farsi notare per la sua azione distruttiva, a volte anche pericolosa per la popolazione locale. Ma non si comprende fino ad ora come lui, od altri complici non siano stati individuati dalle forze dell’ordine o dalla polizia municipale.
Tanto più che nel periodo estivo le azioni dolose si ripetono con frequenza preoccupante, facendo a volte lavorare vigili del fuoco, volontari, protezione civile per giorni interi. Ma evidentemente bloccare i responsabili di questi enormi danni ambientali per la flora ed anche la fauna dell’area costiera picena, non è facile. C’è da sperare che quest’anno le cose andranno in maniera diversa, grazie ad un’opera di prevenzione e controllo del territorio che appare indispensabile.