Ascoli Piceno-Fermo

Pistole alla municipale di Monteprandone: è il primo Comune dell’Ascolano

Le armi da fuoco Beretta, insieme a giubbotti, bodycam e spray saranno assegnate ai 7 vigili urbani della cittadina ma solo dopo corsi di aggiornamento e test attitudinali. Già presenti sul territorio 62 telecamere di sorveglianza

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ASCOLI – Il Comune di Monteprandone doterà la propria Polizia municipale di armi da fuoco. È il primo centro della provincia di Ascoli a farlo. Paese di 13mila abitanti con una vivace attività commerciale e industriale, anche per la vicinanza a San Benedetto e all’autostrada A14, e una forte comunità straniera con tanto di Centro Islamico, Monteprandone ha già svolto tutti i passi istituzionali per procedere all’acquisto di pistole Beretta Apx, giubbotti antiproiettile, spray e body cam, necessari per la protezione.

Dopo il via libera del Ministero e l’approvazione del consiglio comunale, è giunto il nulla osta all’operazione anche dalla Questura di Ascoli. Il tutto in applicazione di un decreto ministeriale del 1987, il numero 145, che prevedeva questa possibilità per la Polizia municipale di un Comune. A seguire tutto l’iter del percorso che ha portato a questa novità, è stato il presidente del consiglio comunale Antonio Riccio.

Ma c’è da chiedersi, considerando che si tratta di una cittadina in forte espansione – soprattutto nella sua frazione di Centobuchi, lungo la Salaria nella vallata del Tronto -, di certo non gravata da particolari problemi da un punto di vista della sicurezza e della criminalità, se l’acquisto di queste pistole era così necessario ed utile.

«Sì, lo era – risponde il Comandante dei vigili urbani Eugenio Vendrame, già a capo della Polizia municipale della città dell’Aquila -. La dotazione di queste armi, che sono per la difesa non per l’offesa consentiranno ai 7 agenti in servizio sul territorio di svolgere meglio le proprie funzioni, e di garantire maggiore tranquillità ai cittadini. Naturalmente l’uso di queste armi da fuoco sarà solo l’ultima ratio, nei casi che si dovessero presentare o in cui è richiesto il nostro intervento in funzione ausiliaria alle attività della locale stazione dei carabinieri».

Ai vigili urbani di Monteprandone comunque, prima di essere forniti di pistole, bodycam, spray e giubbotti antiproiettile, verranno aggiornati con corsi di specializzazione mirati, oltre che con programmi in cui si valuteranno i loro requisiti psico-attitudinali. Lo assicura lo stesso Comandante Vendrame, che non vede particolari difficoltà nell’introduzione del nuovo dispositivo.

E l’attività sarà integrata nel progetto già ampio di sorveglianza del territorio, a fini di sicurezza sociale in corso da qualche anno nella cittadina. «Abbiamo già installato 62 telecamere di vigilanza in diverse aree del comune – ricorda il sindaco Sergio Loggi – 20 delle quali attrezzate per il controllo delle targhe. Altre 10 verranno poi sistemate nei 4 parchi cittadini, accrescendo così ancora di più le garanzie per i residenti e la prevenzione di furti o vandalismi da parte di malintenzionati».

Insomma, centro urbano supercontrollato e monitorato giorno e notte per scoraggiare il crimine anche nella vasta area produttiva limitrofa alla frazione principale di Centobuchi, anche se, ad oggi, non si sono registrati gravi episodi di criminalità, rapine o fatti di sangue che hanno turbato la tranquillità sociale – cosa che, invece, è accaduta ad Ascoli, o nella vicina Pagliare del Tronto con l’omicidio di Antonio Cianfrone nel giugno 2020. Ma tant’è: sempre meglio prevenire che curare, magari quando è troppo tardi e i danni a cose e persone sono divenuti irreparabili.