ARQUATA DEL TRONTO – No alla pluriclasse. È questo il coro che si solleva, ancora una volta, da Arquata, il comune del Piceno che è stato letteralmente devastato dal terremoto del 2016 e nel quale la ricostruzione stenta ancora a decollare. A pochi giorni dall’approvazione dei piani attuativi, infatti, che hanno rappresentato il primo grande tassello per la ripartenza post sisma, torna d’attualità il problema relativo al possibile accorpamento di alcune classi, che tiene in ansia parecchie famiglie. In particolare, secondo l’ultimo piano redatto dall’ufficio scolastico regionale, verranno accorpate alcune classi delle medie nonché le quarte e quinte della scuola elementare.
L’allarme del sindaco
Il sindaco Michele Franchi è letteralmente su tutte le furie e chiede al Governo una deroga, per il suo comune così come per tutti quelli colpiti duramente dal terremoto del 2016, per almeno altri quattro o cinque anni. Altrimenti, il primo cittadino arquatano è pronto a protestare, scendendo in piazza a Roma, davanti al ministero della pubblica istruzione. «Qualche tempo fa ci fu un incontro, dal ministro, insieme all’assessore regionale Giorgia Latini e al presidente della Provincia Sergio Loggi – spiega Franchi -. In quella occasione ci venne detto che il Governo avrebbe fatto il possibile per evitare la pluriclasse e che ci sarebbero stati aggiornamenti. Ebbene, a diversi mesi da quell’incontro, nessuno ci ha fatto sapere più niente e ho paura che questo silenzio assordante possa significare che la pluriclasse si farà. D’altronde, è già stata prevista dall’ufficio scolastico regionale e ci è stato già comunicato dal direttore Filisetti. Siamo molto preoccupati e le famiglie arquatane chiedono, giustamente, di avere delle notizie ufficiali dal ministero. Sul nostro territorio non possiamo proprio permetterci la pluriclasse. Il futuro di Arquata passa dalla scuola e questa decisione penalizzerebbe i nostri ragazzi, che rappresentano appunto la rinascita del nostro paese».