ASCOLI – Un totale di 46 persone denunciate, e un ammontare di ben 217,5 milioni di euro in polizze fidejussorie illegittime, scoperte dall’indagine. È il bilancio della maxi operazione “Garantisce lui” della Guardia di Finanza di Ascoli, che ha portato a svelare l’attività di una società di intermediazione finanziaria del Piceno, operante in tutta Italia.
Nel mirino della Fiamme Gialle sono finite numerose imprese finanziarie e “confidi minori”, che avevano emesso polizze fidejussorie nei confronti di contraenti presenti su tutto il territorio nazionale, ed individuati proprio dalla società ascolana con i suoi agenti e mediatori.
L’ispezione antiriciclaggio dei finanzieri di Ascoli si era già conclusa nel novembre 2017, nell’ambito di un’indagine del Nucleo speciale di Polizia Valutaria di Roma. Da lì era stata avviata l’inchiesta del Nucleo di polizia economico-finanziara delle Fiamme gialle picene, che aveva portato alla contestazione ad un uomo di 66 anni di Grottammare – rappresentante legale dell’impresa indagata – della violazione della normativa antiriciclaggio.
Successivamente erano stati eseguiti approfondimenti su una serie di documenti che avevano condotto i finanzieri ascolani a scoprire che le società e i confidi con cui lavorava l’impresa del Piceno non avevano i requisiti di legge per emettere le polizze fidejussorie, rilasciate per valori di centinaia di milioni di euro.
Con questo sistema, secondo le Fiamme Gialle i «segnalatori» della clientela avevano incassato provvigioni per un importo di 1,5 milioni. Da questo presupposto erano scattati i sequestri preventivi in undici città italiane. Oltre ad Ascoli Piceno (beni e valori per 817 mila euro), gli interventi coinvolgevano Bari, Cosenza, Firenze, Frosinone, Milano, Napoli, Roma, Perugia, Latina e Pescara.
E poi l’individuazione di responsabilità per le condotte illecite in capo a 46 persone, attive dal Nord al Sud d’Italia. Ma la Guardia di Finanza di Ascoli, al termine dell’operazione “Garantisce lui”, ha segnalato alle Procure di Milano, Torino, Roma, Firenze, Spoleto, Chieti e Salerno ben 102 condotte penalmente rilevanti.
Ma non finisce qui. Perchè le Fiamme gialle assicurano che le attività fraudolente disvelate dall’inchiesta saranno oggetto anche di ulteriori approfondimenti in relazione al mancato incasso per l’Erario in termini di gettito fiscale.