COMUNANZA – «Sono preoccupato dall’atteggiamento dell’azienda, che si sta mostrando latitante. Io, personalmente, chiedo solo una cosa, ovvero che non venga chiuso lo stabilimento che si trova sul nostro territorio». Ad alzare la voce, in queste ore, è il sindaco di Comunanza, Alvaro Cesaroni, in merito alla situazione che riguarda la Whirlpool, la multinazionale che ha sede anche a Fabriano.
La situazione
Nello stabilimento comunanzese, infatti, sono circa 340 i posti di lavoro a rischio nel caso in cui dovesse concretizzarsi quella che, fino ad ora, sarebbe soltanto un’intenzione annunciata dai vertici della Whirlpool. L’intento dell’azienda, infatti, è quello di lasciare la cosiddetta area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) entro giugno 2024. La scorsa settimana era stato indetto un incontro al Mise per fare il punto della situazione. Ebbene, nonostante fossero regolarmente presenti i ministri allo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e quello al lavoro Andrea Orlando, c’è stato il clamoroso forfait da parte dei rappresentanti della multinazionale. Questi ultimi hanno chiesto, mediante una lettera, il rinvio della discussione al 21 ottobre per fornire aggiornamenti sull’eventuale dismissione delle attività produttive dall’area Emea. Un’assenza, quella della Whirlpool al tavolo ministeriale, che ha mandato su tutte le furie i sindacati, i quali da tempo chiedevano al Governo di prendere in mano la situazione.
In Parlamento
Sulla vicenda Whirlpool, in qualità di rappresentante delle zone montane del Piceno, è intervenuto anche l’ex sindaco di Force Augusto Curti, che da pochi giorni è stato eletto alla Camera dei deputati. «La mia attenzione, sul caso Whirlpool, è e resterà altissima – spiega Curti –. E non potrebbe essere altrimenti, vista l’importanza che gli stabilimenti di Comunanza e Fabriano rivestono, da anni, per i nostri territori. L’azienda, con un atteggiamento ondivago in merito al piano industriale, sta alimentando quel senso di precarietà che, da troppo tempo, mina la serenità dei lavoratori e di interi comprensori. Io credo, al contrario, che da Whirlpool si debba pretendere il rispetto, la trasparenza e l’osservanza degli impegni assunti. Questa vicenda, unita alle altre che purtroppo si sono verificate nel nostro paese, deve fornirci lo spunto per ripensare le regole. Dobbiamo favorire lo sviluppo ma non possiamo più permettere che i territori diventino le vittime sacrificali di un incomprensibile risiko. Piange il cuore nel vedere come la grande azienda nata dalla visione e dall’impegno della famiglia Merloni, venga trattata alla stregua di una preda di caccia. Massima solidarietà e massimo impegno verso i lavoratori della Whirlpool».