SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Animi esasperati, tra la marineria sanbenedettese. Dopo il nulla di fatto di lunedì a Roma, nell’incontro col sottosegretario alla pesca Francesco Battistoni e la conferma del fatto che il Governo non elargirà alcun contributo, lo sciopero di una settimana diventa ad oltranza e nel frattempo si lavora all’organizzazione di una massiccia manifestazione di protesta. In particolare, Battistoni ha spiegato che lo Stato ha stanziato 20 milioni di euro, ovvero circa 3mila euro di aiuto per ogni imbarcazione. Peccato, però, che nulla verrà erogato a chi non è in regola per i pagamenti delle tasse.
Le parole dei pescatori
«È normale che alcuni non siano riusciti a pagare tutte le tasse – spiegano, in coro, alcuni armatori di San Benedetto –. I costi per il gasolio sono troppo elevati e, con le spese che quotidianamente ognuno di noi ha a livello familiare, non si riesce ad arrivare alla fine del mese. Per questo motivo, quindi, ci aspettiamo che lo Stato possa aiutare tutti, senza lasciare nessuno indietro. Come è giusto che sia. Il gasolio è arrivato a costare più di 1 euro e venti centesimi. Una somma assurda. Alcuni saranno costretti a licenziare i propri dipendenti e molti non riusciranno a dar da mangiare alle proprie famiglie. Siamo sicuri che se il Governo dovesse aiutare tutti, ma proprio tutti, chi non ha ancora pagato tutte le tasse provvederà a farlo il prima possibile. Non è un ricatto – conclude la marineria di San Benedetto -, ma una richiesta che facciamo con il cuore a chi governa il nostro paese».
Bloccato il mercato
Intanto, a proposito di San Benedetto, ieri sera (martedì 24 maggio) il mercato ittico comunale è stato bloccato dalla marineria locale, ma anche da alcuni armatori giunti appositamente da Giulianova per dimostrare vicinanza ai colleghi piceni. Gli ingressi est e ovest sono stati chiusi con bidoni dell’immondizia e un mega container, allo scopo ovviamente di impedire ai tir di rifornire le aziende all’ingrosso che lavorano all’interno del mercato ittico o, al contrario, di caricare merce. Così, neanche i commercianti hanno potuto lavorare, per una situazione che sta letteralmente sfuggendo di mano e che ha richiesto anche l’intervento delle forze dell’ordine per placare gli animi. La richiesta che, in generale, ha fatto la marineria di tutta Italia, compresa appunto quella picena, è di riportare il prezzo del gasolio a cinquanta centesimi, visto che al momento è quasi triplicato nel giro di qualche settimana.