ASCOLI – La trasformazione di Ascoli passa per Castagneti. A sostenerlo sono due studenti piceni, Pierpaolo Cicconi e Alessandra Nocelli, che nei giorni scorsi si sono laureati in ‘Architettura Magistrale’ con una tesi proprio relativa alla rigenerazione urbana dell’area industriale di Castagneti. Il progetto, intitolato ‘Un centro nella longitudinalità’, affronta inizialmente un’ampia ricerca sullo sviluppo industriale nel territorio ascolano e di come questo abbia contribuito all’espansione della città.
L’obiettivo
Dai primi stabilimenti dell’Ottocento, dediti alla bachicoltura, fino alle grandi dismissioni del 2010: i due ragazzi hanno descritto un territorio che non è riuscito a coniugare le grandi opportunità e gli interventi statali in termini di ricerca ed innovazione. Il lavoro si concentra appunto a Castagneti, prima area sviluppata nell’agglomerato industriale di Ascoli con i benefici della Cassa del Mezzogiorno. Area che diventerà, nei prossimi anni, grazie alla costruzione del nuovo ponte per Monticelli, centro ed occasione di nuove trasformazioni anche in vista delle numerose ed ancor presenti dismissioni industriali. «La tesi, attraverso un’ampia ed accurata analisi, si interroga di come Castagneti sia ancora governata da un piano regolatore gestito dall’ente Piceno Consind – spiegano i due neodottori -. Con il passare degli anni e l’insediamento di nuove attività, l’area ha infatti perso la sua precedente vocazione industriale, necessitando dunque di una nuova pianificazione, magari con un passaggio delle aree alla gestione comunale. Nel progetto di rigenerazione, infatti, abbiamo conferito all’area il ruolo di una nuova centralità e di snodo infrastrutturale tra la città di Ascoli e le aree produttive, con il parziale riuso dei fabbricati presenti con nuove funzioni legate all’innovazione ed alla ricerca. Particolare attenzione è stata anche data nel risolvere i problemi ambientali dell’area e favorire l’adattamento climatico, con la previsione di nuovi parchi ed aree verdi».
La novità
Il progetto, molto ambizioso, ha curato nel dettaglio l’aspetto delle infrastrutture, prevedendo l’interramento di via Piceno Aprutina in un nuovo asse per favorire lo scorrimento verso il ponte per Monticelli ed evitare così gli attuali problemi di traffico. Per favorire la mobilità sostenibile e rendere più efficiente il trasporto pubblico, inoltre, è stata inserita nell’area una nuova stazione ferroviaria di testa alla linea Ascoli-Porto D’Ascoli, potendo sfruttare così il tracciato ferroviario da Castagneti fino all’attuale Area Carbon, con una nuova metropolitana di superficie e l’integrazione di nuove fermate urbane. Una nuova logica del sistema ferroviario e del trasporto pubblico anche in prospettiva di due progetti nazionali di attuale dibattito, quello della Ferrovia Salaria e dell’arretramento dell’alta velocità adriatica. «Si vuole porre così l’attenzione su un pezzo di città in assoluta posizione strategica, dimenticato ormai da anni in ambito di pianificazione e dal quale potrebbe passare molto del cambiamento e della trasformazione della città, che non può e non deve focalizzarsi esclusivamente sul centro storico», concludono i due studenti, che hanno ottenuto il punteggio di 110 e lode.