Ascoli Piceno-Fermo

Progetto Mimosa: le farmacie di Ascoli in aiuto delle donne vittime di violenza

Le attività picene aderiscono all'iniziativa di Federfarma per dare informazioni e assistenza alle vittime di maltrattamenti familiari. A San Benedetto il centro di riferimento provinciale

Patrizia Righetti

ASCOLI- Anche Federfarma Ascoli scende in campo per aiutare le donne vittime di violenza. Lo fa sostenendo il Progetto Mimosa, lanciato su scala nazionale e promosso dall’Associazione «Farmaciste Insieme», con il supporto della Fondazione Vodafone Italia.

«L’idea di partenza – spiega la dottoressa Patrizia Righetti, consigliere di Federfarma Ascoli – è quella di mettere a disposizione in farmacia tutte le informazioni (contatti e indirizzi di centri di aiuto, specialisti accreditati, associazioni) che possano essere utili alle donne che subiscono maltrattamenti. Purtroppo – aggiunge la farmacista – si tratta di situazioni diffuse, come la cronaca ci racconta e quasi sempre avvengono tra le mura domestiche».

Un dato importante su cui riflettere è che nel 2019, nelle Marche si sono registrati 470 casi di segnalazioni di violenza domestica, a cui devono rispondere cinque centri antiviolenza e otto strutture residenziali, che sempre nel 2019 hanno ospitato 108 donne e 11 minori. In provincia di Ascoli Piceno il  centro di riferimento è a San Benedetto del Tronto .

 «Il Progetto Mimosa – continua la dottoressa Righetti – vuole andare incontro alle donne che subiscono in silenzio maltrattamenti di ogni genere, senza immaginare di avere dei diritti. Donne che magari temono di peggiorare la loro situazione, che sono ricattate affettivamente, che non riescono ad ammettere nemmeno con se stesse o con le persone più vicine che quella in cui vivono è una situazione di minaccia e di sopraffazione. Sappiamo che si fa fatica anche a riconoscere la violenza, soprattutto se agisce sulla sfera psicologica, oltre a quella fisica».

Asse portante dell’iniziativa di Federfarma è dare disponibilità all’ascolto e alla solidarietà in un luogo già improntato al concetto di fiducia, come la farmacia. Anche perché in Italia, l’80% dei 70 mila farmacisti è donna.

«Le farmacie – spiega ancora la dottoressa Righetti – sono presenti in modo capillare nella provincia di Ascoli e sono quindi facilmente raggiungibili anche in tempi di pandemia da ogni donna che abbia bisogno di chiedere aiuto, senza destare sospetti nei mariti o nei compagni violenti. Ma proprio i problemi legati al Covid 19, che hanno comportato maggiore isolamento e maggiore difficoltà di movimento, hanno spinto Federfarma a farne uno strumento su scala nazionale».