ASCOLI PICENO – Circa 4500 richieste di soccorso in due mesi arrivate alla questura di Ascoli Piceno e al Commissariato di San Benedetto del Tronto in questa prima fase di emergenza sanitaria. Dalla semplice chiamata che richiedeva semplicemente un po’ di rassicurazione dall’altro capo del telefono fino a interventi di maggiore importanza durante i quali è stato necessario il supporto della Squadra Volante – impegnata ogni giorno sul campo – per riportare tranquillità e serenità e per evitare gesti estremi legati alla fragile psicologia di alcuni cittadini che avevano bisogno di aiuto, rassicurazione o semplicemente di qualcuno con cui parlare.
Giovedì 14, nella zona di Porta Cappuccina infatti, il 113 è intervenuto a seguito di una segnalazione di urla e grida che provenivano da un appartamento. Gli agenti, una volta giunti sul posto e individuato la casa, hanno subito suonato il campanello. Ad aprire la porta un 40enne in preda a una crisi che si è scusato con gli uomini in divisa e ha riferito di essere in agitazione e preoccupato perché la madre era in sala operatoria e lui non riusciva ad avere notizie della congiunta. I poliziotti a quel punto hanno rassicurato l’uomo sulle condizioni della madre e hanno cercato di riportarlo alla calma. Il 40enne, prima che la pattuglia se ne andasse, ha ringraziato gli uomini della questura e si è scusato con loro.
La notte tra giovedì e venerdì inoltre, sempre a Porta Cappuccina, una volante è intervenuta in una condominio per le grida che provenivano da un appartamento. L’uomo, un 58enne, era agitato perché – come riferito ai poliziotti – sosteneva di essere perseguitato da un altro condomino. Gli uomini in divisa, anche in questo caso, hanno tranquillizzato l’uomo riportando la situazione alla tranquillità.
Infine sempre nella giornata di giovedì, sul Ponte di Cecco, era stata segnalata la presenza di un uomo che, muovendosi nervosamente da una parte all’altra, sembrava minacciare di volersi gettare giù. La Volante si è subito precipitata sul posto ma in realtà il 53enne ascolano, che stava pescando, si stava semplicemente muovendo da una parte all’altra per tenere a bada gli ami che aveva gettato nel fiume Castellano.