Ascoli Piceno-Fermo

Il racconto di una mamma: «Mia figlia operata ad Ascoli, a Teramo era stata snobbata»

La signora Mariella: «In città abbiamo delle eccellenze, ogni tanto fanno bene queste storie di buona sanità»

L'ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno

ASCOLI – In un paese nel quale, troppo spesso, si parla di malasanità tra una polemica e l’altra, ci sono ancora delle eccellenze che meritano di essere riconosciute e valorizzate. Come, ad esempio, il reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale Mazzoni di Ascoli. Una bella storia di ‘buona sanità’, infatti, è quella raccontata da una mamma ascolana, Mariella Garofani, a seguito del positivo intervento subito dalla figlia 33enne, Maura, qualche tempo fa.

Il racconto

«Parliamo di una ragazza che aveva una patologia molto rara, la sindrome ‘Moyamoya’ – racconta la donna –. Questo le aveva provocato, con il passare del tempo, anche la chiusura delle arterie cerebrali. Il suo, tra l’altro, rappresentava un caso unico in tutte le Marche e, per provare a risolvere il problema, abbiamo girato tutta Italia. Nel 2015 venne operata, ma ogni sei mesi si sottopone ancora a dei controlli. Poi, dopo una visita che aveva effettuato per altri motivi, si è accorta di avere una grande cisti ovarica che avrebbe potuto dargli problemi, anche in virtù della patologia passata. Ci suggerirono, quindi, di portarla all’ospedale di Teramo, dove c’è il reparto di neurochirurgia che avrebbe potuto procedere a una eventuale operazione. A ottobre scorso, nel 2023, c’è stato il controllo preoperatorio, mentre a gennaio mia figlia avrebbe dovuto operarsi. Peccato, però, che il giorno stesso dell’operazione ci hanno detto che non avrebbero fatto nulla perché non c’era posto in rianimazione. Devo ammettere che sono stati molto superficiali, dicendo che ci avrebbero chiamato non appena si fosse liberato qualche posto, ma a tutt’oggi nessuno si è fatto sentire. Noi, però – continua Mariella Garofani –, nel frattempo ci siamo rivolti all’ospedale di Ascoli perché avevamo paura che la situazione potesse diventare ulteriormente complicata. A quel punto, il dottor Giampiero Di Camillo e il suo staff ci hanno consentito di operarla al Mazzoni. Tutto è andato per il verso giusto, finalmente, ma se fosse dipeso solo da Teramo, ad oggi, saremmo ancora in attesa. Si parla sempre di malasanità, ma ad Ascoli abbiamo delle eccellenze e ci tenevo a ringraziare il reparto guidato dal dottor Di Camillo per l’ottimo lavoro svolto. Un vero esempio di professionalità e umanità».

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