ASCOLI – Le restrizioni adottate per fronteggiare l’emergenza coronavirus, che hanno provocato un mancato incasso di circa 60 milioni di euro in un anno, e l’aumento del costo del carburante dovuto anche e soprattutto alla guerra in corso in Ucraina. Queste le principali difficoltà che ha dovuto affrontare, in questo ultimo periodo, il settore del trasporto pubblico locale. Problematiche che hanno riguardato, ovviamente, tutta l’Italia e che non hanno messo al sicuro nemmeno le aziende delle Marche. A lanciare l’allarme, questa mattina 9 giugno, sono stati gli amministratori delle varie realtà regionali che si occupano di trasporto pubblico, durante la tavola rotonda che si è svolta alla cartiera papale di Ascoli.
Le iniziative della Regione
A presiedere i lavori è stato l’assessore regionale Guido Castelli. «La pandemia ha provocato una caduta repentina delle entrate, per queste aziende, da oltre 180 milioni – ha spiegato Castelli -. Solo facendo riferimento ai mancati incassi relativi alla biglietteria, ad esempio, parliamo di circa 60 milioni all’anno. Inoltre, i vari atti normativi disordinati, che si sono succeduti, hanno causato incertezza e reso necessarie delle riflessioni sul futuro. La Regione, per aiutare queste realtà, metterà in campo 130 milioni di euro tra il 2022 e il 2023, proprio per controbilanciare le perdite che purtroppo ci sono state. Sempre guardando al futuro, poi, mi preme sottolineare come entro il 31 dicembre del 2023 verranno eliminati tutti gli autobus più inquinanti e molti parchi bus verranno completamente rinnovati. Inoltre, discuteremo con le varie aziende di trasporto pubblico locale anche la possibilità di prevedere delle nuove corse che vadano a beneficio di quelle parti del territorio che, fino ad ora, sono rimaste scoperte. Ciò – ha proseguito Castelli – si inquadra proprio nel percorso, tracciato dalla Regione, di rivitalizzare i borghi che contraddistinguono le aree interne. Parliamo di località che, spesso, sono scoperte da questo tipo di servizio. Aiuteremo le aziende anche sotto questo punto di vista».
Le aziende
Presenti all’incontro di Ascoli gli amministratori e i tecnici di Adriabus, Conerobus, Contram, Steat, Start, Atac, Apm, Assm, Tpl Osimo, Asstra Marche, Anav e Confservizi Marche. «Il nostro settore sta vivendo un momento decisamente particolare – ha commentato Enrico Diomedi, presidente della Start -. C’è tanta incertezza sul futuro e i mancati ricavi non ci hanno aiutato. Però devo ringraziare le istituzioni, perché hanno sopperito economicamente alle nostre necessità, permettendoci di non avere grossi problemi di bilancio. I ristori sono stati erogati e di questo siamo assolutamente soddisfatti. Ora, però, ci sono nuove problematiche da affrontare, come ad esempio l’aumento del prezzo del carburante e dei costi energetici, che portano ad innalzare le spese di esercizio. Per quanto concerne le strategie operative, invece – ha concluso il presidente dell’azienda ascolana -, rinnoveremo il parco mezzi grazie ai fondi ministeriali e al Pnrr. Andremo verso tecnologie più ecosostenibili, acquistando automezzi a gasolio ‘Euro 6’ o a metano». «Pandemia e guerra ci hanno messo in ginocchio – ha proseguito, poi, Muzio Papaveri della ‘Conerobus’ -. Il costo delle materie prime è aumentato e le nostre aziende stanno vivendo un momento complicato. Speriamo di uscirne il prima possibile».