Ascoli Piceno-Fermo

Ricostruzione, il nuovo commissario Guido Castelli fa il punto: «No polemiche, guardare avanti»

Il senatore Guido Castelli nuovo Commissario per la ricostruzione post terremoto del centro Italia ha toccato vari punti riguardanti le novità per le pratiche, i nuovi poteri e i rinnovo dei contratti del personale

Guido Castelli

ASCOLI PICENO – Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nei giorni scorsi ha firmato il Dpcm con il quale il senatore Guido Castelli è stato nominato Commissario per la ricostruzione post terremoto del centro Italia.

L’ ex assessore regionale alla ricostruzione e ex sindaco di Ascoli Piceno ha fatto il punto, toccando vari temi, dalle novità riguardanti le pratiche per la ricostruzione ai nuovi poteri in mano al Commissario fino al rinnovo dei contratti del personale dipendente degli uffici della ricostruzione post-sisma.

In merito alla nomina di Castelli nei giorni scorsi si sono scatenate diverse polemiche sia da sinistra che d destra.

«Non ci devono essere polemiche – dice in merito il neo commissario – ma bisogna guardare avanti verso gli obiettivi che abbiamo di fronte perché di tutto c’è bisogno per la ricostruzione tranne che di polemiche. E da qui si comprende perché il commissario deve essere fortemente in relazione con l’indirizzo politico del governo nazionale in quanto è il luogo del governo che segue il dossier della ricostruzione. La grande squadra della comunità, a prescindere dalla propria provenienza politica,deve essere capace di dare concretezza a quel diritto alla ricostruzione di cui c’è un grande bisogno e che necessita di essere attivato, soprattutto nell’ interesse di chi il terremoto lo ha subito, sia dal punto di vista della privazione delle case che della privazione della vita di tanti cari».

Le novità

E’ attiva da oggi GE.DI.SI una nuova piattaforma che verrà utilizzata per caricare le pratiche della ricostruzione privata. «Abbiamo voluto quanto più possibile mettere nelle condizioni coloro i quali sono i diversi tecnici della ricostruzione di conoscere bene una cosa nuova che potrebbe creare qualche disservizio, nella necessità di essere attivata nei tempi previsti. Ci sarà la necessità di fare corsi di formazione per coloro che vorranno approfondire il tema, verrà attivato un help desk, un un numero verde, tramite il quale verranno date le indicazioni per utilizzare la piattaforma, in modo tale che questa innovazione non determini delle complessità».

I nuovi poteri

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto aumentare i poteri del Commissario Straordinario per la Ricostruzione. «È stato approvato un decreto legge specifico affinchè questi nuovi poteri di carattere derogatorio vadano a preludere a uno snellimento delle procedure. In particolare, si è reso necessario un intervento specifico sulle diverse risorse finalizzate alla rigenerazione economica del cratere. Dobbiamo allontanare sempre di più lo spettro di abitazioni che saranno ricostruite ma che rischiano di rimanere vuote. Per questo, il Governo vuole ampliare tutti gli stanziamenti e scendere in campo per poter garantire alla comunità e agli imprenditori e a tutti coloro che vogliono creare lavoro, di poterlo fare, con uno stato che li assiste e che mette a disposizione regole e risorse. Sarà l’ occasione buona anche per ulteriori modifiche o integrazioni alla legge che regola tutta la ricostruzione, così da imprimere stimoli necessari ad un’ulteriore accelerazione».

Il rinnovo dei contratti

Il 12 gennaio è stato pubblicato il decreto legge con cui si attua il rinnovo dei contratti del personale dipendente operante nei comuni, nelle province e negli USR per la ricostruzione post-sisma.

«In questo periodo si era presentata una situazione in cui si rischiava di imporre la mancata riattivazione dei contratti per gli addetti sisma, sia gli operatori pubblici nei comuni che dell’ufficio speciale della ricostruzione. Esiste infatti un iter massimo di 36 mesi al mantenimento di questi contratti. Siamo riusciti con il decreto legge 03/2023, ad introdurre una deroga tale da consentire la continuità di questi rapporti di lavoro che spero un domani evolvano verso una stabilizzazione. La macchina della ricostruzione è una macchina complessa che richiede operatori pubblici che siano formati, competenti e che siano messi in condizioni di avere un futuro».