ASCOLI – Un «Protocollo di legalità» per le attività di ricostruzione post-sisma è stato siglato presso la Prefettura di Ascoli dalle maggiori organizzazioni di categoria oltre che dall’Asur e dall’Ispettorato del Lavoro. Obiettivo quello di rafforzare i controlli nello svolgimento delle opere, al fine di garantire lavoro, salute, sviluppo del territorio e risorse pubbliche impiegate per la loro totalità nell’economia reale. Il Protocollo sarà applicato a tutti i cantieri della ricostruzione pubblica e privata e punta a prevenire fenomeni come il lavoro nero o grigio, il dumping contrattuale, i fenomeni elusivi, la concorrenza sleale, l’evasione contributiva e i fenomeni infortunistici.
Alla sottoscrizione erano presenti il Prefetto di Ascoli Carlo De Rogatis, il Commissario Giovanni Legnini, il delegato del Direttore della Struttura di Missione Antimafia Sisma 2016 del Ministero dell’Interno, Paolo Giovanni Grieco. Con loro i referenti dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, dell’Agenzia Regionale Sanitaria per la Prevenzione, dell’Area Vasta n. 5 di Ascoli, dell’INPS, dell’INAIL, della Cassa Edile, dell’Ente Scuola Edile, dei sindacati FENEAL UIL, FILCA CISL MARCHE E FILLEA CGIL, dell’ANCE, della Confartigianato e della CNA.
Per i sindacati è un punto di partenza
«Come organizzazioni sindacali siamo molto soddisfatti per l’iniziativa – commenta Paola Senesi, segretaria della Fillea Cgil di Ascoli e Fermo -, ma per noi ieri non è stato un punto di arrivo ma un punto di partenza, perché quel protocollo deve vivere nei cantieri del sisma. I temi affrontati dal Protocollo mettono al centro l’applicazione del contratto nazionale edile sottoscritto dai sindacati più rappresentativi a livello nazionale, il contratto integrativo territoriale e regionali di riferimento per combattere dumping contrattuale e lavoro nero, il ruolo degli enti bilaterali di settore, l’uso del badge di cantiere ed il durc di congruità, la sicurezza e prevenzione sul lavoro: tutte questioni di grande rilevanza e attualità».
Presidio contro le infiltrazioni criminali
Dunque il Protocollo di legalità rappresenta oltre che un presidio contro le infiltrazioni criminali, anche una sfida importante e che chiama in causa tutti gli attori territoriali, per tutelare i diritti dei lavoratori e le imprese sane impegnate nel cratere sismico. Sebbene nel Piceno, al contrario di quanto segnalato già negli anni scorsi dalla Cgil nel Maceratese, al momento non siano stati segnalati casi rilevanti o fenomeni sospetti di imprese subappaltrici a rischio o in odore di criminalità organizzata, è sempre bene tenere alta la guardia. Soprattutto in considerazione del fatto delle ingenti risorse che arriveranno sul territorio per avviare concretamente la ricostruzione post sisma-