ASCOLI- Accolte le richieste degli Ordini e collegi professionali di far slittare di qualche mese le scadenze per la presentazione delle pratiche per la ricostruzione post-sisma. Lo rende noto il Collegio dei Geometri di Ascoli Piceno. I tecnici avevano informato tutti gli uffici della Pubblica amministrazione interessati alla questione, l’impossibilità di rispettare le scadenze fissate in precedenti comunicazioni – quella al 30 giugno per i progetti per danni lievi, in particolare di quelli collegati al superbonus 110% – sollecitando gli enti ad intervenire per rimuovere gli ostacoli presenti.
«Lo slittamento di qualche mese ci da un po’ di respiro – spiega Leo Crocetti, presidente dei Geometri ascolani – anche se le difficoltà tecniche e burocratiche e restano sul tappeto».
I prezzi alle stelle e i nodi da sciogliere
E i problemi che si sono creati lungo il percorso della ricostruzione privata, in tutto il cratere sismico, sono molti e di varia natura, tutti evidenziati a più riprese dai professionisti che lavorano sul campo, alle istituzioni e alle diverse strutture commissariali, uffici regionali e Comuni impegnati nel settore. Prima fra tutte la questione dell’aumento dei prezzi dei materiali per l’edilizia, con incrementi anche del 200%: una crescita che i Geometri definiscono “esagerata” e che non è stata nel frattempo accompagnata dall’adeguamento del prezziario regionale.
Poi c’è il nodo degli accessi agli atti, indispensabili per la legittimazione di accesso al contributo, con attese di rilascio anche di molti mesi. E a tutto ciò si aggiunge la carenza di imprese interessate alla ricostruzione e la poca chiarezza, sempre secondo i Geometri di Ascoli – delle norme legate al superbonus 110%.
«Si tratta di una serie di elementi – afferma il presidente Crocetti – che non dipendono dall’attività dei professionisti, ma che costringono, per rispettare le scadenze, a predisporre progetti obbligatoriamente incompleti che nessuno è in grado di completare nei termini e nei modi necessari».
Il rischio di continue varianti per adeguare i prezzi
Dunque un’attività professionale del tutto inutile e destinata a produrre successivamente varianti di importo per l’adeguamento dei prezzi indispensabile per poter sottoscrivere i contratti di appalto: sarebbe invece necessario che la situazione fosse governata e stabilizzata da chi ne è preposto. A causa di tali criticità dunque – aggiunge Crocetti – i professionisti non sono messi nelle condizioni di operare in garanzia deontologica nei confronti dei committenti e della Pubblica amministrazione stessa che eroga i contributi, in quanto sono sovraesposti di responsabilità delle attività che invece dovrebbero essere di esclusiva competenza della stessa PA. I tecnici infatti sono chiamati a rispondere al sistema delle scadenze, ormai del tutto inadeguato alla condizione di mercato venutasi a creare in questo ultimo anno».
I materiali edili che mancano
Da ricordare che lunedi scorso il Commissario alla Ricostruzione Legnini ha fatto un appello a tutti gli operatori edili nazionali di venire a lavorare nei territori del cratere di Centro Italia. I geometri di Ascoli sperano che questa richiesta venga raccolta anche se si ribadiscono «con forza che con gli attuali prezzi e la carenza di approvvigionamento dei materiali allontanano l’acquisizione degli appalti: dopo cinque anni dal sisma è un obbligo nei confronti delle popolazioni colpite, evitare che la ricostruzione si avviti su se stessa».