Ascoli Piceno-Fermo

Ricostruzione post terremoto, il sindaco di Arquata, Franchi: «Procedere in fretta»

Solo la frazione di Pescara verrà, in parte, delocalizzata. Le altre verranno ricostruite nello stesso posto

ARQUATA DEL TRONTO – A sei anni, ormai, dal terremoto del 24 agosto 2016, finalmente comincia a decollare la ricostruzione. Venerdì prossimo, ad Arquata, si svolgerà il consiglio comunale per l’approvazione di alcune demolizioni che riguarderanno le frazioni non perimetrare e per l’approvazione del piano relativo agli aggregati. Insomma, un ulteriore step per velocizzare le pratiche e fare in modo che, al più presto, i cittadini possano abbandonare le casette e tornare nelle loro abitazioni.

Pescara del Tronto

La frazione di Pescara del Tronto è stata quella maggiormente devastata dal sisma. E l’unica che non verrà ricostruita nello stesso posto in cui sorgeva prima. Qualche mese fa, agli abitanti della frazione venne chiesto un parere in merito a come e dove ricostruire il paese. Si optò per una delocalizzazione parziale. «Purtroppo, non sarà possibile ricostruire Pescara dove la conoscevamo – spiega l’assessore regionale Guido Castelli -. Una faglia costeggia proprio il fosso Cavone che delimita ad est quello che una volta era il centro abitato. Sarebbe stato, dunque, pericoloso e comunque fortemente sconsigliato ricostruire la frazione ‘dov’era e com’era’. Una parte degli edifici (il 70 per cento) sarà ricostruita lungo la strada che costeggia a nord il vecchio perimetro della frazione. Gli altri immobili saranno delocalizzati nella frazione di Piedilama».

Le altre frazioni

«Al momento, per quanto riguarda la ricostruzione privata su tutto il territorio sono circa 220 i progetti già finanziati e in 65 casi i lavori sono già terminati – prosegue il sindaco di Arquata, Michele Franchi -.  Altre duecento domande, invece, sono ancora in attesa di finanziamento. L’iter sarà più rapido per le frazioni non perimetrate, per le quali si procederà con la ricostruzione ordinaria: si tratta di Trisungo, Faete, Forca Canapine, Borgo, Spelonga e Colle. Per le sette frazioni perimetrate, invece, dovranno essere attivati i piani di recupero. È il caso del capoluogo, di Pescara del Tronto, Tufo, Vezzano, Capodacqua, Pretare e Piedilama».