Ascoli Piceno-Fermo

Rientro a scuola? La proposta del preside Rossini: «Didattica in presenza al 50% per classe, alternata settimanalmente»

Il presidente per le Marche dell’Associazione nazionale Presidi: «Ci troviamo ad affrontare una situazione anomala, per certi versi devastante a livello psicologico: abbiamo tutti bisogno di riprendere la nostra normalità in ogni settore e soprattutto nella scuola»

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Rientro a scuola in presenza sì o rientro a scuola in presenza no? È uno dei temi del momento dato che con la scadenza dell’ultimo Dpcm (3 dicembre) il Governo è chiamato a decidere in merito al rientro in classe di tutti gli studenti delle scuole italiane di ogni ordine e grado. Ne abbiamo parlato con il preside Riccardo Rossini, presidente regionale per le Marche dell’Associazione nazionale Presidi e dirigente scolastico del Liceo Marconi di Pesaro.

«Chiaro che per tutti, e soprattutto per i nostri studenti, sarebbe auspicabile un rientro in classe in sicurezza – ha detto il preside Rossini -; proprio per questo dal mio punto di vista e data la situazione epidemiologica che è ancora in atto non è possibile garantire il rientro al 100%. Credo che la modalità giusta sia quella del 50%, alternato di settimana in settimana, così da ridurre al minimo l’eventuale rischio di contagio e ridurre l’utilizzo dei mezzi di trasporto. Insomma meno studenti che girano non solo negli autobus ma anche nei bar come nei portici o nei terminal e meno il virus ha modo di attaccare».

Riccardo Rossini, presidente dell’Anp Marche

In questi mesi negli istituti marchigiani si sono verificati non pochi contagi e di conseguenze non poche situazioni nelle quali l’Asur – e spesso anche gli stessi sindaci – hanno dovuto mettere in isolamento intere classi e, in alcuni casi, chiudere le scuole. «Che la scuola sia un luogo di assembramento è inevitabile – ha osservato il presidente dell’Ant -; quindi sì, possiamo dire che il sistema ha retto, perché si sono osservate scrupolosamente le norme ma allo stesso tempo dobbiamo ammettere che non possiamo continuare così per molto tempo e dobbiamo cercare una soluzione alternativa. Per questo la proposta è quella di fare per metà classe lezione in presenza, e per l’altra la dad di modo da abbassare notevolmente il rischio».

Mentre lo scorso anno ci si è dovuti organizzare in fretta e con tantissime novità per l’esame finale, «per giugno del 2021 siamo ottimisti e contiamo di poterlo fare in presenza anche perché, anche nel caso in cui non dovesse essere arrivato il vaccino, conosciamo meglio il virus e sappiamo come comportarci».

Quella che hanno vissuto in questi mesi gli istituti di tutta la regione è una situazione che non ha precedenti e che certamente ha provocato le sue ripercussioni anche a livello psicologico. «Tutte le scuole infatti hanno attivato il supporto psicologico dato che il Ministero ha destinato delle risorse ad hoc per il supporto dei ragazzi ma anche degli insegnanti – ha aggiunto il preside Rossini -. Ci troviamo ad affrontare una situazione anomala che per certi versi è devastante a livello psicologico e abbiamo tutti bisogno di riprendere la nostra normalità in ogni settore e soprattutto nella scuola, il luogo dove si cresce e ci si forma; senza il contatto e il confronto questo non è possibile nella sua interezza. Per fortuna la tecnologia tanto bistrattata ci ha dato un grande aiuto in questo difficile momento permettendoci di portare comunque avanti la didattica» ha concluso il presidente dell’Ant.