Ascoli.- Ormai basta un caso sospetto, o qualcosa di più per chiudere le scuole. Nonostante le proteste ricorrenti di studenti e genitori – almeno per gli istituti superiori – si va avanti senza un piano e con il massimo di incertezza per alunni e docenti. E appena si evidenzia un situazione potenzialmente a rischio, magari prodotta da misteriose varianti che sono arrivate giusto all’inizio del nuovo anno, le classi vanno in quarantena e se non basta le attività di tutti i plessi vengono sospese.
LEGGI ANCHE: Scuole, impugnata al Tar l’ordinanza della Regione. Acquaroli: «Si faccia chiarezza»
Con effetti psicologici non secondari per bambini e ragazzi, ma anche concreti e di vita quotidiana per genitori, famiglie e parenti vari che devono accudire i più piccoli in casa anche la mattina.
L’ultima vicenda, nella provincia di Ascoli è quella di San Benedetto, dove il sindaco Pasqualino Piunti (Forza Italia) ha già annunciato la sospensione delle attività di due scuole e di una mensa. Si tratta di due scuole primarie: la “Armando Marchegiani” situata nel paese alto, che resterà chiusa dal 2 al 13 marzo e la “Alfortville” di Porto d’Ascoli, che invece lo sarà per una settimana, dal 2 al 9 marzo.
Disposta anche la sospensione dei servizi di refezione scolastica al plesso della “Bice Piacentini”, fino al 13 del mese. Non è chiara la portata dei rischi da coronavirus- variante compresa, presenti nelle strutture temporaneamente chiuse alle lezioni.
In una nota ufficiale l’Amministrazione comunale afferma solo che si è deciso di prendere il provvedimento «a seguito delle comunicazioni delle dirigenze scolastiche circa la presenza di classi in quarantena e della positività al virus tra alunni, docenti e non docenti, su parere conforme dell’autorità sanitaria».
Quindi sembrerebbe un quadro molto pericoloso, per tutti gli studenti e il personale che lavora negli istituti suddetti. E tuttavia nessuno fornisce dati concreti sulla situazione reale nelle scuole sospese, e sull’ampiezza dei rischi sanitari.
Di certo è che curiosamente, viene sospesa l’attività proprio nella scuola primaria Marchegiani, l’istituto coinvolto di recente in una accesa polemica sollevata da un gruppo di genitori che avevano denunciato la presunta inadeguatezza delle pietanze servite ai bambini durante i pasti gestiti direttamente dal Comune. Sulla vicenda l’assessore all’istruzione Annalisa Ruggeri si limita a dire: «Ci stiamo lavorando».