ASCOLI PICENO – «In Commissione Bilancio alla Camera è stato approvato da tutte le forze politiche un emendamento al Dl Sostegni bis, fortemente sostenuto dal Movimento 5 Stelle, che stanzia il finanziamento dei primi 40 milioni per la progettazione e gli studi di fattibilità della Ferrovia Salaria tra Roma, Rieti e Ascoli Piceno, come avevamo recentemente chiesto in un ordine del giorno che ha avuto parere favorevole in Aula e nelle osservazioni all’aggiornamento dell’accordo di programma con RFI approvato dalla Commissione Trasporti al Senato». Lo comunicano il presidente della Commissione Lavori Pubblici al Senato, Mauro Coltorti e i parlamentari Fede, Cataldi e Lorenzoni.
Petizione firmata da 10mila persone
«Si tratta di un primo riconoscimento concreto al lavoro di sensibilizzazione portato avanti dal Coordinamento per la Ferrovia Salaria – proseguono i parlamentari pentastellati – dagli oltre diecimila cittadini che hanno firmato la petizione su Change.org, gli amministratori locali, venti giunte comunali (tra cui quella di Roma Capitale, di Rieti, Ascoli e San Benedetto del Tronto) in cinque province e tre regioni, dalle associazioni di categoria, sindacati, ordini professionali e realtà economico-sociali che hanno aderito al manifesto per la realizzazione di questa fondamentale infrastruttura», proseguono i parlamentari pentastellati.
Tornano i fondi che erano andati all’Expo 2015
Secondo Fede, Coltorti e gli altri si tratta anche «della prima tranche della restituzione di fondi che furono distratti nel 2010 dalla costruzione della ferrovia per essere destinati ad opere relative all’Expo di Milano 2015, e la dimostrazione che il territorio, se unito verso un obiettivo a prescindere dalle relative forze politiche, può fare leva sul Parlamento e portare avanti le sue legittime esigenze, lasciate per troppo tempo disattese. Ora Ferrovie dello Stato e RFI hanno la forte indicazione politica, scritta in legge, di accelerare sulla realizzazione del progetto».
Insomma, davvero un passo storico per la ferrovia che da oltre un secolo forze politiche e imprenditoriali dell’Ascolano tentano di avviare, ma il cui progetto è stato sempre rinviato. Il tratto che riguarda il sud delle Marche, e che lo metterebbe finalmente in contatto con Roma e con i principali flussi turistici e dei trasporti italiani, è quello tra il capoluogo piceno e Antrodoco, in provincia di Rieti. Poco più di 75 chilometri nell’Appennino centrale che secondo molti, Italia Nostra in testa favorirebbe un rilancio dell’aree montane dei Sibillini e non solo, ancora più isolate dopo il sisma del 2016.
Il Manifesto lanciato dal sindaco di Ascoli
Per il senatore sambenedettese Giorgio Fede è «un passo concreto nella direzione auspicata, e frutto di un lavoro di squadra che alla fine ha premiato».
Nei mesi scorsi il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti (Fratelli d’Italia) aveva lanciato un Manifesto-appello a tutti i comuni e forze sociali del territorio piceno ma anche del teramano, per sostenere l’avvio del progetto. Con il finanziamento di 40 milioni per lo studio di fattibilità, qualcosa si è davvero mosso verso l’obiettivo finale, anche se tempi e modi di realizzazione della ferrovia restano ancora lunghi ed incerti.