La Samb è in stato di agitazione: i giocatori hanno minacciato di non scendere in campo nel derby di domenica prossima contro il Porto d’Ascoli, se il presidente Roberto Renzi non pagherà entro domani almeno una parte dei rimborsi spese.
In caso di conferma dello sciopero, i rossoblù perderebbero la partita a tavolino per 3-0, a meno che la società non decida di mandare in campo la squadra juniores. Una scelta che avrebbe comunque le sue conseguenze, in una piazza già esasperata dalla situazione.
«Io penso che alla fine si giocherà – confida il tecnico della Samb Manolo Manoni – anche se ormai si vive un po’ alla giornata, aspettando che qualcosa di positivo succeda. La squadra sta cercando di muovere le acque per avere una risposta dalla società. I ragazzi sono in una situazione drammatica, sono quattro mesi che non prendono i soldi, molti sono lontano da casa e hanno una famiglia. Nonostante questo tutti noi stiamo dando il massimo per questa maglia, cercando di rispettarla e onorarla in allenamento così come in partita, lottando per ottenere la salvezza».
I giocatori, in una nota dell’Associazione Italiana Calciatori, hanno spiegato di non poter continuare a giocare senza pagamenti e di aver già utilizzato le loro risorse personali, ma ora non potendo più provvedere al mantenimento e ai contratti di locazione, non vedono altra soluzione se non quella di scioperare. «È diventato per noi impossibile e troppo oneroso continuare l’attività in assenza dei dovuti pagamenti da parte della Società – scrivono i giocatori della Samb –. Dispiace per la città, per i tifosi e tutti i nostri sostenitori che ci sono stati vicini e ci hanno sostenuto, avremmo voluto un finale di stagione completamente diverso».