Ascoli Piceno-Fermo

San Benedetto, arrestati 2 fratelli. Avevano aggredito l’uomo che li aveva denunciati per truffa

I due hanno fatto irruzione nello studio di Porto d'Ascoli dove lavorava la persona che li aveva denunciati per una truffa sulla vendita di auto

polizia

SAN BENEDETTO – Arrestati due fratelli. Avevano preso a botte la persona che li aveva denunciati per una truffa di auto in vendita. Volevano che ritirasse così la denuncia. Ora sono finiti in manette grazie agli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Polizia di S. Benedetto del Tronto. Si tratta di due fratelli di nazionalità albanese di anni 44 e 40, entrambi pregiudicati residenti a Monteprandone.

L’adozione della misura restrittiva è scaturita dalle indagini dirette dalla Procura della Repubblica e svolte di concerto con la Squadra di Polizia Giudiziaria del locale Commissariato di Polizia dopo un intervento effettuato il 18 marzo u.s. dalla Volante del medesimo Commissariato.

Infatti nel pomeriggio del 18 marzo 2021, personale della Squadra Volanti del Commissariato è stato inviato un noto studio commerciale di Porto d’Ascoli dove era stata segnalata un’aggressione ai danni di un dipendente. Sul posto i poliziotti accertavano danneggiamenti vari all’interno dello studio tra i quali il ribaltamento della scrivania del titolare.

I primi accertamenti hanno rilevato che prima dell’intervento della volante, i due fratelli albanesi avevano minacciato con un coltello e malmenato la vittima, collaboratore dello studio commerciale che, a seguito della descritta condotta, subiva contusioni multiple varie.

Le indagini immediatamente avviate e tuttora in corso, hanno consentito di accertare l’origine e le motivazioni dell’aggressione. Tutto nasce un’attività di indagine della Procura della Repubblica di Ascoli Piceno e della Guardia di Finanza di S. Benedetto del Tronto nel corso della quale uno dei due fratelli, titolare di un’attività di rivendita di autovetture, era stato denunciato per una serie di alterazioni al ribasso del chilometraggio delle autovetture vendute, con denuncia per truffa anche da parte dalla vittima dell’aggressione. L’aggressione era appunto tesa a far “ritirare” con minaccia e violenza la denuncia-querela presentata alla Guardia di Finanza.

Sulla base delle indagini svolte nei giorni successivi è stata quindi emessa un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di entrambi i fratelli albanesi gravemente indiziati dei reati di concorso in tentata violenza privata aggravata, concorso in lesioni personali aggravate, concorso in danneggiamento e in porto di strumenti atti ad offendere.

L’ordinanza è stata eseguita dal personale del Commissariato di San Benedetto del Tronto alle prime ore del 2 aprile in concomitanza con l’esecuzione di perquisizioni personali e locali eseguite a carico degli indagati. Nel corso della perquisizione locale eseguita a carico del rivenditore di auto sia presso la propria abitazione che negli uffici del concessionario, è stato rinvenuto un coltello a scatto verosimilmente utilizzato per la commissione del reato e uno sfollagente con anima in ferro illegalmente detenuti e pertanto sequestrati.

All’esito delle operazioni i fratelli indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni con divieto di comunicare all’esterno e di ricevere visite da persone estranee al nucleo familiare convivente.