SAN BENEDETTO – Alle ore 23.45 circa del 31 luglio scorso, la Polizia di Stato e più precisamente personale in servizio di volante del Comm.to P.S. di S. Benedetto del Tronto, si recava in un bar del centro in zona ospedale, per segnalazione di un individuo armato di coltello in escandescenza intento a minacciare i clienti dell’esercizio commerciale. Raggiunto il bar, i poliziotti individuavano un giovane a petto nudo nascosto tra le auto in sosta nella vicina via della Pace. Alla vista degli agenti, il giovane extracomunitario si disfaceva di un oggetto di medie dimensioni in metallo, lanciandolo tra le autovetture. L’individuo in evidente stato di alterazione psicofisica, veniva raggiunto ed invitato più volte a desistere dal comportamento violento stante la sua palese intenzione di aggredire alcuni clienti nel frattempo rifugiatisi nel bar.
Notata la presenza della polizia il giovane straniero, già conosciuto per i suoi numerosi trascorsi, si avvicinava minacciosamente agli operatori spintonandoli al fine di eludere il controllo di polizia. Con molte difficoltà e subendo lesioni personali dovute ai calci e pugni portati, gli agenti riuscivano ad immobilizzarlo al suolo apponendogli le manette di sicurezza.
Una volta bloccato, l’uomo, che aveva proferito minacce di morte verso gli operatori, veniva accompagnato in Commissariato per il prosieguo dell’attività ma all’atto di entrare nell’autovettura di servizio, perseverando nel suo atteggiamento aggressivo, opponeva ferrea resistenza scalciando e sferrando pugni nel bieco tentativo di sfuggire agli agenti che tentavano di farlo salire a bordo dell’autovettura di servizio. Lo straniero, colpiva più volte con calci di inaudita violenza uno degli operatori di polizia, che poi ha ricevuto una prognosi di 5 giorni, fino a quando si riusciva a porlo all’interno dell’autovettura di servizio ove, durante il tragitto, colpiva ripetutamente le parti interne dell’abitacolo con calci e testate.
Si evidenzia che nel frattempo, eseguendo un’accurata ispezione sul luogo del fermo, veniva rinvenuta una mannaia con lama in acciaio, poco prima occultata dallo straniero alla vista degli operatori di Polizia.
Una volta in Commissariato il fermato veniva identificato trattandosi di un giovane marocchino, noto pregiudicato, gravato da numerosi precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio e contro la persona, in particolare emergeva una recente condanna alla pena di mesi 10 di reclusione per lesioni personali gravi scaturita da fatti analoghi a quelli in trattazione.
I fatti in questione risalgono al 27 febbraio 2021, allorquando lo stesso extracomunitario di origine nordafricana, dopo aver assunto bevande alcoliche sempre all’interno dello stesso bar, uscendo dall’esercizio, incontrava 3 operai di nazionalità italiana e albanese con i quali iniziava un alterco; a seguito della discussione il prevenuto entrava nella sua abitazione nelle vicinanze e, impossessatosi di una grossa catena, usciva nuovamente in strada iniziando a colpire in modo scriteriato prima il furgone dei tre contendenti poi uno degli uomini cagionandogli ferite multiple alla testa dovute alla ostinata ferocia dimostrata anche dalle immagini acquisite nel corso delle indagini che immortalavano l’arrestato mentre colpiva ripetutamente la controparte nonostante fosse caduta a terra e quindi totalmente inerme provocando tracce di sangue.
Continuando il resoconto della serata del 31.07.2023, una volta all’interno degli Uffici del Commissariato, lo straniero, in evidente stato di alterazione ed in balia di pulsioni colleriche, tentava di darsi a precipitosa fuga, colpendo lì con violenti calci anche l’equipaggio della Volante montante in procinto di iniziare il turno di notte. Lo straniero, nella sua furia, in un crescendo di violenza, danneggiava una delle porte in alluminio posta al pian terreno del Commissariato, proseguendo nel contempo a minacciare di morte tutti gli operatori presenti e le loro famiglie.
L’attività di ricostruzione dei fatti continuava nel frattempo con l’assunzione di informazioni da parte dei testimoni stando ai quali verso le ore 22 circa del 31.07.2023, notavano il cittadino marocchino in questione all’esterno del bar intento a bere e colloquiare con una ragazza italiana. Dopo alcuni minuti, visto che la discussione stava degenerando, si avvicinava il fratello della donna che, in difesa della sorella, iniziava a litigare con l’extracomunitario. Nell’evitare il peggio, il proprietario dell’esercizio commerciale, raggiungeva i due litiganti, riuscendo a calmare seppur momentaneamente, la situazione.
Dopo circa dieci minuti gli animi si riaccendevano e prima che la discussione degenerasse il gestore del bar decideva di intervenire nuovamente. Dopo il secondo intervento il marocchino si allontanava in direzione della propria abitazione; pertanto lo stesso esercente memore dell’azione delittuosa avvenuta il 27 febbraio 2021, conoscendo lo straniero e quindi temendo che fosse tornato in casa per armarsi di strumenti atti ad offendere, chiamava immediatamente la polizia chiudendo preventivamente la serranda del bar e la porta principale al fine di tenere separati le parti. Il tempestivo intervento della polizia, come già accennato evitava il peggio proprio perché lo straniero si era armato di una mannaia poi sequestrata dagli agenti.
A seguito degli eventi descritti, il soggetto veniva arrestato perché ritenuto responsabile dei reati di resistenza a P.U. lesioni personali aggravate ed indagato in stato di libertà per porto di strumenti atti ad offendere. Nella tarda mattinata del 2 agosto presso il Tribunale di Ascoli Piceno si svolgeva l’udienza di convalida dell’arresto all’esito della quale, il Giudice accogliendo in toto la richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica titolare delle indagini, convalidava l’arresto ed applicava all’arrestato la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di S. Benedetto del Tronto con obbligo di permanenza notturna nella propria abitazione in attesa del Giudizio direttissimo.