SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dal 2015 la ‘sirena della nebbia’ non suonava più, a causa di un fulmine che aveva causato un cortocircuito. Oggi, invece, sono iniziate le fasi di demolizione del nautofono, che si trova sulla punta del molo sud a san Benedetto del Tronto, in quanto per l’autorità portuale era ormai pericolante. Un simbolo, per la città della riviera delle palme, che dunque scomparirà dopo tanti anni.
Le operazioni
L’area è rimasta chiusa per ore, con la supervisione della guardia costiera e dei vigili urbani, perché i lavori, effettuati dalla ditta incaricata, si sono rivelati più complicati del previsto. Il palo era pieno di cemento e le due trombe del nautofono erano arrugginite e quasi spezzate a metà. Dunque pericolanti, e la rimozione non poteva più attendere. «Adesso il nautofono verrà portato in un magazzino, sarà sistemato e poi posizionato al ‘Museo del Mare’, in ricordo della nostra storia sambenedettese – spiega il sindaco Antonio Spazzafumo -. Non so se verrà ricollocato un nuovo nautofono. Vedremo». Sulla punta del molo sud, per l’occasione, è arrivato anche i più forti sostenitori del nautofono, l’imprenditore Roberto Capocasa, che assieme ad altri sambenedettesi era stato il fautore di una raccolta fondi per salvare la memoria di quello strumento ormai obsoleto. «Speriamo che questo nautofono venga almeno salvato, ma penso proprio di sì – conferma Capocasa -. È un simbolo che ci ricorda molti marinai e tanta gente che purtroppo è morta in mare».