FERMO – Per la Cisl Fp Marche c’è crisi nera al pronto soccorso dell’ospedale Murri di Fermo. Che spiega: «Il personale infermieristico ed Oss è allo stremo per il numero altissimo degli accessi giornalieri. Tanti utenti, la maggior parte anziani e con pluripatologie, si stanno rivolgendo al Pronto Soccorso in queste ore soprattutto per i sintomi e le conseguenze dell’epidemia influenzale o da raffreddamento. Purtroppo però molti di questi, sostano per moltissime ore in attesa o distesi in barelle rimediate in tutto l’ospedale. Questo avviene anche a causa di carenza di posti letto in particolare dell’area medica o dell’allungamento dei tempi dei percorsi diagnostici e terapeutici».
E la Cisl Fp Marche dà alcuni numeri.
Nella mattinata di ieri, 9 gennaio, ad esempio, alle ore 7 del mattino erano già presenti in pronto soccorso 50 malati in sospeso, 12 erano ricoverati in Obi-Osservazione Breve Intensiva, 4 in attesa in triage. «Numeri, quelli dei sospesi, molto sopra la media, che indicano una fortissima pressione sul Pronto Soccorso del Murri e sul personale che è allo stremo. Non è andata meglio durante la giornata sempre del 9 gennaio, perché alle ore 21 sempre di ieri, erano 35 i pazienti in sospeso, 12 erano ricoverati in Obi e 22 erano in attesa la triage».
«Così la situazione non è più sostenibile e neppure tollerabile per i malati e per gli operatori – spiega il componente del Comitato di Reggenza Cisl Fp Marche Giuseppe Donati – Per il fermano sarebbe ora, come la Cisl Fp propone da tanto tempo, pensare alla creazione sul territorio provinciale di un Pronto Soccorso geriatrico e all’attivazione di un reparto di geriatria all’interno del Murri. il ruolo e la collaborazione dell‘Inrca in questo progetto, potrebbe essere di primaria importanza ma andrebbe rivista la natura del Presidio di contrada Mossa attualmente solo territoriale. Diversificare poi in base alla gravità dei codici, i luoghi di accettazione di pazienti. Ad oggi le tanto sbandierate soluzioni, propinate come risolutive per decomprimere il Pronto Soccorso si sono rivelate più filosofiche che efficaci. Del resto i fatti stanno smentendo le promesse della Direzione di Ast e dell’Assessorato alla sanità in merito. Si è lontani dal riuscire ad evitare l’assalto al Pronto Soccorso in taluni momenti critici dell’anno.
Il capitolo poi del personale è dirimente. Oltre all’atavico problema dei “gettonisti” che comunque condiziona e molto l’efficacia e l’efficienza del lavoro per la parte medica, la situazione degli infermieri e degli OSS soprattutto, è emergenziale. Negli ultimi mesi il numero degli OSS è sotto il livello di guardia tanto che queste figure vengono prelevate continuamente dal dipartimento chirurgico o medico mettendo così in crisi anche altri reparti. Non parliamo poi di turni massacranti con settimane senza riposi».
E ancora: «Di fronte a questa situazione del Pronto Soccorso del Murri, che non è di oggi ma rimane purtroppo irrisolta anche per la poca collaborazione di alcune aree di degenza che mantengono medie di permanenza dei pazienti molto alte sopra gli standard regionali, stridono i continui articoli stampa fatti pubblicare dalla Direzione Generale su fantasmagoriche campagne assunzionali di personale. I numeri preannunciati di dieci Oss e 6 Infermieri rappresentano una goccia nel mare delle effettive esigenze di organico. La politica regionale dovrebbe mettere mano seriamente ad una rivisitazione dei piani di fabbisogno che per Fermo ed il fermano sarebbe solo un atto di giustizia ed equità rispetto a squilibri ormai consolidati nel tempo. In Ast Fermo la dotazione di infermieri rispetto agli attuali 652 previsti a tempo indeterminato dovrebbe essere almeno di 700 unità e quella di Oss a fronte di 132 attuali di almeno 150 unità. Tanto è vero questo che i rapporti tra residenti in Ast Fermo e operatori, rispetto ad altre Aziende delle Marche, per infermieri ed Oss sono nettamente superiori, creando un disservizio continuo nei reparti ed un carico di lavoro non più sostenibile per gli operatori».
Cisl Fp Marche nei prossimi giorni convocherà «un‘assemblea generale degli iscritti e simpatizzanti di tutti i ruoli per fare il punto di una situazione sempre più critica e d anche per capire come l’apertura di un nuovo ospedale quello di Amandola ed in prossima prospettiva quello di Fermo, debba rimettere al centro le politiche del personale e soprattutto i professionisti oltre alle mura. Entreremo anche nel merito dell’Atto Aziendale uscito oggi per capire come la Direzione e la Regione intendano la sanità pubblica del prossimo futuro nella provincia di Fermo».