FERMO – È del 11 novembre la determina con la quale sono state certificate le dimissioni dell’attuale primario della UOC Anestesia – Rianimazione del Murri di Fermo, Luisa Cola, che ha interrotto il suo rapporto lavorativo con la AST Fermo. «Una decisione di cui si parlava da qualche giorno quella della primaria di Anestesia e Rianimazione, che creerà un ulteriore vuoto nel settore dell’Emergenza-Urgenza dell’ospedale di Fermo. Una vera e propria fuga di medici dal Pronto Soccorso e dall’Emergenza in generale quella a cui stiamo assistendo, che crea sempre più instabilità e disorientamento nella già labile organizzazione della sanità fermana, obbligata fare i conti con carenze di personale consistenti», spiega Cisl Fp Marche.
Che prosegue: «Non bastano evidentemente le dichiarazioni, talvolta eccessivamente trionfalistiche, del Direttore Generale della Ast, che imperversa su stampa e social con comunicati su ogni piccolo e grande avvenimento che riguarda l’Azienda, per tentare di renderla appetibile e frenare l’uscita di professionisti dalla realtà pubblica locale. Certamente la prospettiva di lauti guadagni con meno responsabilità e qualità di vita migliore, che arriva dal privato o dall’attività libero professionale, non aiuta il sistema sanitario pubblico in generale, facendo transitare i professionisti dal pubblico al privato. Questi vuoti – va ricordato che il Pronto Soccorso del Murri è privo di primario da anni e che l’attuale facente funzioni è vicino al pensionamento- sconcertano e preoccupano perché si concentrano in un’area molto sensibile e critica. Quella che salva vite».
«Sono ancora troppi, nell’unico ospedale provinciale del fermano, i posti vacanti di Direttore di struttura complessa. Sembra quasi, che appena si riesce a coprire una casella ( ultimamente coperto il primariato di pediatria) si ne aprano altri vuoti. Mancano all’appello oltre a quelli già citati, i primari di Patologia Clinica, Medicina Trasfusionale, Medicina Amandola, il Direttore della Direzione Medica Ospedaliera. Non proprio mamcanze da poco! Le prospettive, al di là di dichiarazioni di circostanza della Direzione, sono tutt’altro che rosee perchè di candidati per coprire i posti e non solo di primario, ce ne sono pochi.
Che prosegue: «L’incognita preoccupante riguarda pure il nuovo ospedale di Amandola. Un vero mistero il “come”, “con chi” e “quando” si copriranno i posti necessari per non lasciare Amandola un contenitore semi vuoto, utile solo per la propaganda e le passerelle politiche. La Direzione Generale della AST, nonostante in ripetuti solleciti, non ha convocato la CISL FP e gli altri Sindacati per illustrare il piano con il quale Grinta e la Regione reperiranno professionisti, operatori e medici per far funzionare il nuovo ospedale montano. Nessuna novità neppure sul dovuto confronto sull’Atto Aziendale come previsto dalle linee d’indirizzo della Commissione Sanità. La Direzione fino ad oggi, non ha voluto o non ha potuto rendere partecipi i rappresentanti dei lavoratori riguardo la dotazione organica che servirà per rendere concrete le azzardate promesse della politica ad esempio sul Pronto Soccorso di Amandola. Forse la AST intenderà dissanguarsi ulteriormente per altri gettonisti? Oltre ai milioni di euro spesi ogni anno per garantire la copertura dei turni del Pronto Soccorso di Fermo e della Pediatria (nuovo appalto per Pediatria di circa 550.000 €) – dipendenti in tutto e per tutto dai gettonisti – adesso si aggiungeranno pure quelli per Amandola?»
«Sarebbe ora che il Direttore Generale della Ast Ferno, a seguito anche dell’ultima uscita della primaria di Anestesia e Rianimazione, uscisse dalla sua trincea in cui si è posto per timore o per carenza di risposte da dare, o peggio, come qualcuno pensa, si liberi dall’assedio in cui è finito e si confronti seriamente con gli interlocutori privilegiati come possono essere le organizzazioni sindacali, sullo stato dell’arte della sanità fermana. La Cisl Fp, come altre Sigle, aveva proposto al Direttore Generale dell’Ast – e ne ribadisce l’urgenza- di convocare un tavolo allargato con Sindacati, rappresentanti politici regionali, il Presidente della Conferenza dei Sindaci e le categorie professionali, allo scopo di fare “squadra”. Aprire due nuovi ospedali in un tempo ristretto di circa 24 mesi, non è cosa di tutti i giorni quindi ci sarebbe bisogno dell’apporto di tanti. Soprattutto se si parte fortemente svantaggiati come territorio. Fermo ed il fermano, senza dubbi, hanno subito troppo in questi anni! In Sanità hanno subito l’inverosimile e questo è accaduto soprattutto per la debolezza di chi ha rappresentato il territorio negli anni. Sarebbe ora di invertire la rotta».
«La Cisl Fp è, come sempre è stata, pronta a dare il proprio contributo a patto che ci sia trasparenza, correttezza e nessun sotterfugio nei rapporti. Prima tra tutto, la certezza che non può essere derogata ulteriormente, che il primo gennaio 2025 il personale in servizio, numericamente parlando, sarà lo stesso del 31/12/2024. Scadranno infatti circa 40 contratti a tempo determinato. Nessun colpo di mano sarà tollerato perché altrimenti la Cisl Fp chiamerà iscritti e non a salire sulle barricate utilizzando ogni possibile mezzo lecito per garantire condizione di lavoro non da terzo mondo».