ASCOLI PICENO – A tempo di record la Regione Marche ha sostituito il dimissionario Cesare Milani nell’incarico di direttore generale dell’Area Vasta 5 del Piceno. Si tratta di Massimo Esposito, già dirigente amministrativo e titolare della struttura “Relazioni con il pubblico e qualità“. La nomina è avvenuta oggi 22 dicembre.
Il direttore generale dell’Asur Nadia Storti ha proposto alla Giunta regionale tre nomi di professionisti che avessero maturato esperienza nella sanità ascolana. E la scelta è caduta su Esposito, come persona e dirigente con le migliori competenza e conoscenze delle problematiche del territorio piceno.
Per la Regione ha competenza e conoscenza del territorio
«In un momento di cambiamento come quello che stiamo affrontando, con una riforma sanitaria in itinere – spiegano gli assessori regionali Giorgia Latini e Guido Castelli – la conoscenza del territorio, degli operatori e delle strutture è necessaria quanto le competenze più generali in ambito amministrativo e sanitario. In questo modo possiamo dare risposte concrete, più celeri e attuare politiche efficaci. E’ stata fatta una scelta – proseguono gli assessori – rispondente ai bisogni delle persone e dell’area di Ascoli Piceno. L’esperienza e l’alta professionalità di Esposito garantiranno un concreto miglioramento».
Un compito non facile
Per Esposito un compito non facile, da assolvere in un quadro locale sotto pressione per la gestione complessa delle risorse necessarie a far lavorare al meglio i due ospedali della provincia, il Mazzoni nel capoluogo e il Madonna del Soccorso al San Benedetto. Ed anche per la possibile evoluzione di uno scenario pandemico che potrebbe presto tornare a complicare le cose sul piano sanitario ed emergenziale.
Tagli ai fondi per il territorio ascolano
Le difficoltà affrontate da Milani negli ultimi 3 anni non hanno favorito un rilancio delle due principali strutture sanitarie pubbliche del Piceno, strette tra crisi covid, domanda di cura e assistenza ordinaria da parte degli utenti della zona e del vicino Abruzzo e tagli ai fondi dell’Area Vasta 5 decisi dai vertici regionali: 20 milioni in meno, in un anno secondo Cipollini della Cisl.
Ma sicuramente il nuovo direttore riuscirà a navigare meglio nei marosi della sanità locale, essendo probabilmente più in sintonia con i desiderata della Giunta marchigiana attuale, al contrario del suo predecessore di area progressista. L’importante sarà che al cittadino e al paziente, e non solo ai pazienti covid, vengano garantiti quei servizi essenziali di cura e assistenza che sono degni di un Paese moderno e civile.