Ascoli Piceno-Fermo

Sanità picena ancora nel caos: contratti prolungati ma i sindacati protestano

Ancora nel mirino la direttrice Natalini: annunciate manifestazioni davanti ai due ospedali della provincia

L'ospedale di Ascoli

ASCOLI – Uno spiraglio di luce, nelle ultime ore, si è aperto sulla sanità picena, che comunque resta sempre nel caos, con i sindacati che continuano ad alzare la voce. Nei giorni scorsi, infatti, c’è stato un incontro tra la rappresentanza sindacale unitaria e i vertici dell’Ast, che almeno ha portato a un risultato concreto: l’accoglimento della richiesta di prorogare i contratti dei dipendenti in servizio a tempo determinato, quantomeno, fino al 31 dicembre 2023. Accolta anche la richiesta per il pagamento, verosimilmente a settembre 2023, delle premialità covid, comunque non condiviso dai sindacati per le poche risorse messe a disposizione dalla Regione che, secondo le associazioni, creano solo gravi disparità di trattamento.

La polemica

Totalmente deludenti sarebbero stati, invece, sempre in base a quanto riferito dai rappresentanti dei sindacati, gli atteggiamenti e le posizioni assunte dalla nuova direttrice generale rispetto alle altre principali problematiche rappresentate. «In particolare – si legge nella nota della Rsu -, riguardo alla dotazione organica, la nuova rappresentante dell’Ast ha tenuto a precisare che rispetto all’anno 2019, nel corrente anno, sono presenti 80 infermieri e 59 operatori sociosanitari in più per cui, a suo avviso, dovrà essere effettuata una verifica dell’assetto organizzativo finalizzata alla razionalizzazione delle risorse umane. Abbiamo fatto notare alla dottoressa Natalini che la citata implementazione del personale, rispetto al 2019, è ampliamente giustificata dall’apertura di nuovi servizi nonché dei numerosi esoneri e prescrizioni sanciti dal medico competente. Inoltre, abbiamo evidenziato che qualora la dotazione organica fosse stata ridondante non ci sarebbero stati operatori sanitari con un credito ferie di oltre 100 giornate né gli stessi sarebbero stati ripetutamente chiamati in servizio durante le stesse giornate di riposo settimanale».

Gli altri punti

«Inaccettabile – proseguono i sindacati – è stata la posizione assunta dalla Natalini sui tempi di vestizione, disconoscendo il pregresso accordo, sottoscritto da tutte le sigle sindacali presenti in azienda il 13 dicembre 2022. La dottoressa, ritenendo che la competenza su detta materia fosse dell’Asur, si è dichiarata disponibile a prendere in considerazione la problematica solo dal primo gennaio scorso, disconoscendo le ‘condizioni di miglior favore’ conseguite con la contrattazione integrativa aziendale. Pur riconoscendo disastrosa l’attuale organizzazione dei servizi, in particolare sanitari, la rappresentante dell’Ast ha condizionato il perfezionamento degli atti inerenti all’attribuzione degli incarichi di funzione ad una verifica dei fondi contrattuali, così parimenti per le progressioni economiche orizzontali relative agli esercizi 2021 e 2022 nonché al reinserimento nel ‘Fondo Produttività 2021’ della somma di 495mila euro prelevata per il pagamento delle indennità contrattuali di novembre e dicembre 2021. Totalmente sconosciuto alla direttrice – concludono le rappresentanze sindacali – è risultato l’utilizzo del personale di una cooperativa per il trasporto dei degenti, perpetrando in tal modo, un vero e proprio illecito. Quindi, ci riserviamo di dichiarare nei prossimi giorni la mobilitazione del personale con l’indizione delle conseguenti manifestazioni da organizzare davanti ai presidi ospedalieri di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, anche al fine di denunciare all’opinione pubblica il costante, inesorabile declino della sanità di questo territorio».

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