ASCOLI – Niente ospedale unico del Piceno? Sembrerebbe di sì, perchè l’ipotesi nuova che avanza a larghi passi è quella di un nuovo nosocomio di primo livello a San Benedetto, da localizzare naturalmente fuori dall’area urbana. Lo confermano fonti sia della destra che della sinistra locale, che danno per sicuro il fatto che la Giunta regionale stia lavorando a questo progetto. E non più dunque al vecchio programma del centrosinistra di un unica struttura provinciale da realizzare, come era stato anticipato a Pagliare del Tronto, a metà strada tra Ascoli e la costa.
Sull’ospedale sambenedettese a servizio di tutta l’area costiera, e che andrebbe a sostituire il vecchio e inadeguato «Madonna del Soccorso» – situato poi nel centro cittadino, nel pieno della zona urbana più trafficata – si è già espresso l’ex vicesindaco Andrea Assenti (in carica fino al luglio scorso), esponente di primo piano di Fratelli d’Italia. Ma la notizia è stata rilanciata anche da Angelo Procaccini, consigliere comunale del Partito Democratico di Ascoli, non senza distinguo e critiche. In particolare rivolte alla maggioranza del Comune piceno e indirettamente, a Guido Castelli, ex sindaco e attuale assessore regionale: «Sull’argomento c’è un silenzio imbarazzante della destra ascolana».
In realtà per la riviera, le ipotesi in campo sono due. Una è quella di una struttura nel territorio comunale, in zona pianeggiante, ampia 25 ettari ma forse non proprio salubre dal punto di vista ambientale: Fosso dei Galli. L’altra è quella già da tempo individuata e presentata dal Movimento 5Stelle, in un’area collinare ma vicina alla viabilità principale.
Questo nuovo ospedale da 250 posti, dal costo stimato in 120 milioni andrebbe realizzato nel territorio di Monteprandone, ma a ridosso di quello di San Benedetto. «Il nosocomio sarebbe costruito in un luogo ideale, dal punto di vista sia sanitario che logistico – afferma Peppe Giorgini, ex consigliere regionale dei Cinquestelle – e andrebbe a servire in maniera utile e rapida la popolazione di tutti i centri costieri, e aree limitrofe interne. Lo stesso Ministero della Salute – sottolinea Giorgini – ha inviduato per la provincia la necessità di due ospedali di primo livello: uno è quello del capoluogo e l’altro non può che essere quello di San Benedetto».
Per l’esponente pentastellato, sul progetto ci sarebbe anche la disponibilità del sindaco di Monteprandone, Sergio Loggi (Italia Viva, ex Pd), con il Comune che andrebbe a rilevare l’area necessaria per l’opera. Ma sulla riorganizzazione sanitaria del Piceno ancora molte cose devono essere definite.
A partire dallo stesso ospedale unico provinciale, che la precedente Giunta Ceriscioli voleva ubicare nel centro della vallata del Tronto, a Spinetoli. «La maggioranza regionale di centrodestra ha votato nelle settimane scorse una mozione che stoppa l’iniziativa – ricorda ancora Giorgini – ma per annullare la delibera Ceriscioli occorre un’altra delibera di Giunta. Quindi non è chiaro in che direzione voglia andare la destra».
Sul programma della megastruttura di Spinetoli, pende anche un ricorso al Tar presentato dallo stesso ex consigliere Cinquestelle, per conto del Comitato «Salviamo il Madonna del Soccorso».