ASCOLI – Nel Piceno prosegue la battaglia tra le delegazioni sindacali e l’Ast. Stavolta, nel mirino dei rappresentanti dei lavoratori, sono finiti i tagli che riguardano il reparto di radiologia dell’ospedale Mazzoni, nel quale verranno dimezzati i tecnici. Una scelta, quella dell’azienda sanitaria territoriale di Ascoli, che fa seguito alla riduzione del 20 per cento della dotazione organica rispetto all’anno 2022 e che creerà un consistente disservizio per alcuni pazienti.
Oggi (lunedì 15 aprile), i sindacati sono tornati alla carica nel corso di una conferenza stampa che si è svolta proprio in ospedale.
L’attacco dei sindacati
«La situazione è ogni giorno più drammatica – ha spiegato Giorgio Cipollini della Cisl -. Ci rendiamo conto che il bilancio regionale per l’80 per cento è impegnato sulla sanità e la giunta ha dato l’input alle direzioni di ridurre le spese non indispensabili. Questo comporta che per il territorio abbiamo perso 89 unità sanitarie in un anno e questo taglio del personale continua ad essere effettuato con un riflesso negativo sui servizi, nonché a favore della sanità privata. C’è um clima ambientale difficilissimo, anche perché i dipendenti hanno carichi di lavoro eccessivi e anche crediti per migliaia di euro nei confronti dell’azienda. Noi – ha proseguito Cipollini – non vogliamo stare a guardare e continueremo a portare avanti la nostra battaglia».
«La costante inesorabile riduzione della dotazione organica dell’Ast di Ascoli, con il conseguente depauperamento di tutti i servizi, ha comportato l’innalzamento dello scontro tra la direzione e la quasi totalità della rappresentanza sindacale – ha proseguito Viola Rossi della Fp Cgil -. Vogliamo contestare la politica aziendale basata unicamente sulle razionalizzazioni finalizzate al risparmio economico».