Ascoli Piceno-Fermo

Sbloccate le concessioni per l’estrazione di gas e petrolio. Trivelle Zero Marche: «No a nuove trivellazioni lungo la costa»

Sbloccate le concessioni per l’estrazione di gas e petrolio. Due nella regione tra San Benedetto e Martinsicuro

Trivelle Zero Marche
Trivelle Zero Marche (Foto: immagine di repertorio)

MARCHE – Il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (PiTESAI) è stato approvato. È uno dei due provvedimenti che il governo Draghi ha appena emanato in tema di energia. L’altro è il Decreto legge recante misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas. Ma c’è un effetto che ha subito messo in agitazione le associazioni ambientaliste: l’approvazione del Pitesai rinnova tutte le concessioni di ricerca e coltivazione sia di petrolio che di gas in essere “fino a fine vita” e pone fine alla moratoria del 2019 che bloccava circa 50 permessi di ricerca e i provvedimenti di Via in materia, per un totale di quasi 30 mila chilometri quadrati tra terraferma e aree marine costiere. «Nello specifico – afferma Fabrizio Recanatesi, portavoce del comitato Trivelle Zero Marche – per la nostra regione le aree interessate sono all’incirca la metà del proprio territorio e la quasi totalità del litorale costiero».

La moratoria

Ciò che preoccupa maggiormente il comitato anti trivelle è quanto accaduto lo scorso aprile, quando il governo «aveva approvato una decina di provvedimenti di via lungo tutto l’Adriatico in barba alla moratoria del 2019 – puntualizza Recanatesi – con evidenti forzature legislative, sbloccando due nuove trivellazioni nelle Marche». Una sarebbe stata la perforazione del pozzo Calipso 5 Dir «nell’ambito della concessione esistente BC14AS dell’Eni tra Falconara e Ancona – specifica il portavoce di Trivelle Zero Marche – e la Donata 4 DIR nella Concessione di estrazione di gas e petrolio BC3AS, sempre di Eni, a largo tra San Benedetto e Martinsicuro, proprio davanti alla Riserva naturale regionale Sentina». Dunque, se due nuove trivellazioni sono state approvate in clima di moratoria, il timore degli ambientalisti è che da adesso, con il decadimento della moratoria stessa, si andrà verso un’intensificazione delle estrazioni. 

L’appello

Il comitato Trivelle Zero Marche alza subito la voce e avanza richieste: «chiediamo che il Pitesai originariamente pensato per limitare le trivellazioni in Italia e nelle Marche, resti tale – continua Recanatesi – abbiamo già dato da questo punto di vista». L’appello degli ambientalisti è, ovviamente, di valorizzare un percorso virtuoso di sviluppo dell’energia pulita. «Parliamo di transizione ecologica, di investire soldi pubblici sulle rinnovabili e sull’efficientamento energetico – incalza Recanatesi – non sull’energia fossile che è climalterante». L’altro tema è il caro bollette che sta mettendo in ginocchio le imprese e le famiglie. «Prima ci liberiamo dalle fonti fossili e meglio è – prosegue il portavoce di Trivelle Zero Marche – l’Italia avrebbe tutte le condizioni giuste per procedere in questo senso. Dobbiamo investire sul green e non su petrolio e gas. Altrimenti resteremo sempre più dipendenti di questi grandi magnati internazionali che fissano loro il prezzo, non il governo Draghi».