ASCOLI – Confronto interlocutorio quello di ieri sera – 26 maggio – ad Ascoli tra il Sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso (Lega) ed i sindaci del cratere sismico, sul problema dell’organizzazione scolastica nei comuni dell’entroterra montano. E questo per le incertezze che restano sugli sviluppi di una questione delicata come quella dell’accorpamento delle classi degli istituti del territorio, oltre che di assetto degli organici del personale.
L’impegno del Sottosegretario all’Istruzione per risolvere la questione scuola nel “cratere”
Il Sottosegretario si è impegnato con gli amministratori locali affinchè si trovi presto una soluzione al problema, riferendone direttamente al Ministro Bianchi. Ma dall’altra parte il rapporto tra molti sindaci, a cominciare da quello di Arquata del Tronto – il paese più colpito dal terremoto – e l’Ufficio scolastico regionale non è mai stato sereno. Ed anche se già nella mattinata di ieri, Marco Ugo Filisetti aveva annunciato all’Ansa, per la prossima stagione «40 classi in deroga al Dpr 81, cioè al numero minimo di alunni che devono avere le scuole», molti non si fidano delle sue rassicurazioni.
Il vicesindaco di Arquata molto critico con Filisetti
«Negli ultimi 4 anni e mezzo è stato sempre alzato un muro alle nostre richieste da parte del dirigente Filisetti – sostiene il vicesindaco, facente funzioni di Arquata, Michele Franchi – e perciò aspettiamo di vedere quali saranno gli atti concreti. Non possiamo credere che un dirigente possa decidere da solo su una questione complessa e che riguarda migliaia di alunni di molti comuni dell’area sismica, non solo dell’Ascolano. Per questo – aggiunge Franchi – pensiamo che il dialogo che si è instaurato con il Sottosegretario Sasso, possa convincere Governo e Regione Marche a fare una scelta definitiva sul problema».
Per il vicesindaco di Arquata si può e si deve intervenire nell’immediata con nuove deroghe, ma è più importante – oltre allo stanziamento di risorse necessarie per gli organici e il servizio – procedere a modifiche normative che stabilizzino la situazione almeno per 4-5 anni: «Il rappresentante del Governo ci ha detto che questo potrà avvenire già dal Decreto Sostegni che è in via di definizione in Parlamento, e noi ci auguriamo che sia cosi».
Le misure sull’organizzazione del servizio e sugli organici a disposizione nelle aree montane, devono essere adottate entro breve, perchè il nuovo anno scolastico post-pandemia è ormai alle porte. Tutti i sindaci chiedono di far presto. Ma l’impressione generale è che resti ancora molta strada da fare per arrivare ad un obiettivo condiviso dalla maggioranza degli amministratori del territorio, e naturalmente dalle famiglie interessate al problema.
L’allarme della presidente dell’Anci Marche Valeria Mancinelli sul taglio delle classi
Il rischio è quello della soppressione di 30 classi in ambito regionale, così come ha denunciato anche la presidente dell’Anci Marche, Valeria Mancinelli che ha inviato una lettera sul tema direttamente al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Vedremo nelle prossime settimane se arriveranno risorse aggiuntive o norme che sbloccheranno l’impasse, almeno nelle zone tormentate del cratere sismico. Dove è bene ricordare, la grande maggioranza delle lezioni attuali si svolgono in edifici moderni e sostenibili realizzati grazie alle donazioni di Fondazioni private – da Arquata a Camerino – e non dallo Stato o dagli enti pubblici.