Ascoli Piceno-Fermo

Servigliano ricorda la strage di Nassirya. L’omaggio ai Caduti in piazza Roma

Il Comandante Provinciale dell’Arma ha ricordato con commozione i connazionali militari, e civili che hanno perso le loro vite a Nassirya 19 anni fa

La deposizione della corona d'alloro ai piedi del monumento ai Caduti di Nassirya

SERVIGLIANO- Sentita cerimonia, questa mattina, in piazza Roma, con la deposizione, ai piedi del monumento ai Caduti, di una corona d’alloro in in occasione del tredicesimo anniversario della strage di Nassirya, l’attentato alla base italiana in Iraq nel quale nel 2003 persero la vita 17 militari e due civili.

La cerimonia, organizzata dall’Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione di Servigliano si è svolta in Piazza Roma, con la deposizione di una corona d’alloro al monumento eretto a eterna memoria dei caduti di Nassirya. Alla cerimonia, anticipata da una santa messa officiata nella chiesa di San Marco Evangelista dal parroco di Servigliano, Don Mauro, hanno presenziato i rappresentanti d’arma e delle associazioni combattentistiche, con i loro labari, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Fermo, Colonnello Gino Domenico Troiani accompagnato dal Comandante della Compagnia Carabinieri di Montegiorgio Cap. Massimo Canale e dal Comandante della Stazione Carabinieri di Servigliano Luogotenente C.S. Roberto Fontana, nonché le autorità locali e provinciali, il sindaco di Servigliano Marco Rotoni ed il Vicario del Prefetto di Fermo, Dott.ssa Alessandra De Notaristefani Di Vastogirar.

Il Comandante Provinciale dell’Arma ha ricordato con commozione i connazionali militari, e civili che hanno perso le loro vite a Nassirya 19 anni fa, il 12 novembre 2003, giorno dell’atroce attentato alla base MSU dove si trovavano le forze italiane arrivate in Iraq in missione di pace. L’attentato costò la vita a 12 carabinieri, 5 militari, 2 civili italiani e 9 iracheni. A quell’attentato ne succedettero degli altri, sino al 2006, che fecero salire ancora il tributo di sangue italiano. A tutti loro il Comune di Servigliano ha dedicato il monumento nella piazza principale del paese, affinchè rimanga perpetuo il ricordo del loro sacrifico, ad oggi purtroppo ancora poco noto soprattutto tra le giovani generazioni, perché come scriveva Primo Levi, “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.

La santa messa officiata nella chiesa di San Marco Evangelista dal parroco di Servigliano, Don Mauro