Ascoli Piceno-Fermo

Servizio civile universale, 19 i giovani volontari che hanno iniziato l’esperienza nell’Ast di Ascoli Piceno

Saranno di supporto per orientare gli utenti che accedono alle prestazioni dell’Azienda sanitaria

foto ufficio stampa

ASCOLI PICENO – Sono diciannove i ragazzi e le ragazze, dai 19 ai 28 anni, che hanno iniziato l’esperienza del Servizio civile universale nell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli. Un supporto importante, il loro, per orientare l’utenza nell’ambito dei servizi erogati dall’Ast. I diciannove giovani sono stati dislocati negli Uffici relazione con il pubblico degli ospedali di Ascoli e San Benedetto, dove sono anche di aiuto nel lavoro che il personale degli Urp svolge quotidianamente per l’abbattimento delle liste d’attesa, nel Dipartimento di prevenzione, nei distretti sanitari di Ascoli e San Benedetto (e dunque anche nelle strutture residenziali) e nei punti di accoglienza e nei front office di entrambe le strutture ospedaliere, dove si occupano di accoglienza degli utenti. La loro attività avrà una durata di 12 mesi, per un impegno di 25 ore settimanali spalmate su 5 giorni a settimana, per un rimborso mensile previsto dal Dipartimento politiche giovanili e servizio civile del Ministero dello sport e giovani di 507,30 euro.

Il nome del progetto presentato quest’anno per il Servizio civile universale dall’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli, insieme alle altre Ast delle Marche, è ‘Laboratorio Accoglienza’. E’ stato approvato e finanziato dal Dipartimento per le politiche giovanili e servizio civile, all’interno del programma ‘Marche 24: laboratorio di cittadinanza’ che ha visto coinvolti diversi enti accreditati e di accoglienza della regione Marche.

I diciannove giovani selezionati per svolgere il Servizio civile universale nell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli, nel giorno del loro insediamento hanno ricevuto il saluto del direttore generale Nicoletta Natalini. «Per me è motivo di orgoglio che questi 19 giovani abbiano scelto l’Ast di Ascoli per svolgere il Servizio civile universale – dice il direttore Nicoletta Natalini -. La sanità vive anche di relazione: oltre a erogare le prestazioni è importante trovare la modalità per dare agli utenti la risposta giusta, nel modo giusto e nel momento giusto. Per questo mi fa molto piacere che la tematica su cui i 19 giovani lavoreranno quest’anno sia l’aspetto relazionale, sia perché sono sicura che miglioreranno la nostra immagine verso l’esterno, sia perché sarà formativo per la loro vita futura».

«Nel 2024, a un anno dalla nascita dell’Ast – continua il dg -, è importante che il Servizio civile ci supporti in modo ancora più incisivo, per orientare l’utenza all’interno della nuova organizzazione, in particolare sui sistemi informatici attivati e piattaforme web. La loro sarà un’esperienza da vivere, per un anno, nel settore della sanità e dell’assistenza. Non è mai troppo presto per essere un volontario del Servizio civile in un ambito come quello sanitario così prezioso per tutti, e che ha bisogno di giovani desiderosi di impegnarsi per il bene comune».

A conclusione dell’anno di Servizio civile universale verrà rilasciata un’attestazione valida come titolo (e dunque che attribuisce punteggio) in caso di partecipazione a concorsi pubblici.

© riproduzione riservata